Ex lavoratori sportelli multifunzionali a Roma, per loro uno spiraglio - QdS

Ex lavoratori sportelli multifunzionali a Roma, per loro uno spiraglio

Michele Giuliano

Ex lavoratori sportelli multifunzionali a Roma, per loro uno spiraglio

sabato 22 Settembre 2018

Si pensa ad un tavolo di confronto istituzionale per trovare soluzioni e la loro ricollocazione. Nuovo “viaggio della speranza” per gli operatori disoccupati: garantito avvio dell’iter

PALERMO – Da una parte i corsi di formazione bloccati, dall’altra gli ex lavoratori degli sportelli multifunzionali fermi ormai da anni ma sempre alla ricerca di una soluzione effettiva, reale, che permetta a circa 1.700 lavoratori di trovare la propria strada lavorativa. Ultimo tentativo, il colloquio intercorso tra un funzionario del ministero del Lavoro insieme al presidente della commissione lavoro Nunzia Catalfo e al senatore Fabrizio Trentacoste con una delegazione dei lavoratori Usb, Cobas, lavoratori liberi ex sportelli multifunzionali e irriducibili della formazione professionale.
 
Le notizie sembrano essere confortanti, almeno dalle parole di Adriana Vitale, una ex sportellista che è diventata portavoce di molti colleghi, per la sua appassionata lotta per rientrare a lavoro e ridare dignità a tanti che sono stati prima spostati dalle proprie funzioni come formatori per andare ad occuparsi di orientamento per essere poi abbandonati a se stessi quando l’esperimento non ha dato i frutti sperati. “Ci è stato comunicato – scrive Vitale – che il ministero ha già avviato la presa in carico della problematica relativa alla vertenza di tutti i lavoratori provenienti dal comparto della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro”.
 
Un problema che sarà affrontato per gradi, allo scopo di trovare una soluzione reale e non un palliativo. “Un primo step sarà utile per acquisire, attraverso i canali del ministero – continua Vitale – i dati certi in termini di numero, utili alle soluzioni. Lo step immediatamente successivo sarà quello di insediare un tavolo tecnico tra i funzionari del ministero e degli assessorati regionali, per arrivare al terzo ed ultimo step che metterà a confronto le varie soluzioni con tutti gli attori coinvolti”. I delegati, insomma, sembrano abbastanza soddisfatti dell’incontro, ma non vogliono assolutamente mollare la presa.
 
“Abbiamo esplicitamente richiesto – conclude Vitale – che, quanto descritto in questo comunicato, dovrà essere oggetto di una nota formale da parte del ministero. Il presidio e lo sciopero della fame continua fino a quando non sarà consegnata alle organizzazioni sindacali e associazioni aderenti al presidio, la citata nota formale”.
 
Uno spiraglio, forse, dopo anni di proclami e di soluzioni declamate ma mai attuate. Perché se ormai è chiaro che gli sportelli multifunzionali siano ormai strutture archiviate, lo stesso non si può fare con tutti quelli che ci lavoravano dentro. Che continuano a lottare. Poche settimane fa, una rappresentanza siciliana di questi lavoratori e delle categorie della Usb, Lavoratori Liberi ex Sportelli Multifunzionali e Irriducibili della Formazione professionale, è stata in presidio davanti al ministero del Lavoro riuscendo anche ad avere un confronto con il ministro Luigi Di Maio.
 
“Ognuno di noi – ha raccontato sempre l’ex sportellista Adriana Vitale – ha avuto modo di parlare ed esporre la drammatica vicenda, apportando un contributo importante, senza ripetizioni o accavallamenti inutili e dannosi. Le parole del ministro sono state musica per le nostre orecchie, ha accolto la proposta di un tavolo di concertazione tra il governo nazionale, il governo regionale e le parti, ha anche esposto i suoi intendimenti relativamente all’implementazione dei Cpi per migliorare i servizi di politiche attive”.
 
Un primo incontro che ha portato a quello che si è svolto proprio in questi giorni e che sembrerebbe un piccolo ma significativo passo avanti verso la risoluzione della questione.

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