Prestiti, in Sicilia tutto bloccato. Il parere di Carlo Cottarelli - QdS

Prestiti, in Sicilia tutto bloccato. Il parere di Carlo Cottarelli

Valeria Arena

Prestiti, in Sicilia tutto bloccato. Il parere di Carlo Cottarelli

giovedì 15 Novembre 2018

L’intervista in esclusiva a Carlo Cottarelli, direttore Osservatorio Conti pubblici: “Gli effetti della manovra nell’Isola? Immobilizzerà ancor più famiglie e imprese”. Nel II trim. 2018 erogati 60 miliardi: in un anno +0,6%. In Lombardia 438 miliardi (+3%)

PALERMO – Una Sicilia condannata all’immobilismo, prudente, sfiduciata e timorosa del futuro: è questo il quadro che emerge dagli ultimi dati della Banca d’Italia.
 
Anche nel secondo trimestre del 2018, infatti, prevale la tendenza al risparmio piuttosto che all’investimento.
Secondo l’Istituto, tra marzo e giugno, i depositi bancari si sono attestati a 61,5 miliardi, di cui 5,5 per le società non finanziarie, 2,9 per le famiglie produttrici e 49,8 per le famiglie consumatrici: sono quest’ultime a risentire maggiormente del clima di incertezza. Numeri decisamente peggiori rispetto a quelli relativi alla fine del 2017 (56,1 miliardi), quando la Sicilia era fanalino di coda davanti alla Campania, i cui depositi erano fermi a 63 miliardi.
Oggi l’Isola è terz’ultima in classifica davanti alla Puglia (63 miliardi) e alla stessa Campania (95 miliardi), che ha invece registrato un’impennata.
 
È vero che la tendenza al risparmio caratterizza un po’ tutta la penisola, ma in regioni come la Lombardia, che ha registrato 382 miliardi di depositi bancari nel secondo trimestre del 2018, il trend è accompagnato da un importante incremento su base annua dei prestiti, e quindi degli investimenti e dei consumi: un +3% terzo solo dopo il Veneto (+5,1%) e la Basilicata (3,3%).
 
In Sicilia, al contrario, prevale sostanzialmente la paralisi.
Il tasso di variazione dei prestiti, sempre in riferimento allo stesso periodo del 2017, è dello 0,6%, il più basso di tutta l’Italia meridionale, la quale viaggia su una media che sfiora il 2%.
A livello nazionale, l’Isola è davanti solo al Friuli Venezia e Giulia (-2,%), Lazio (-0,4%), le uniche due regioni in negativo, e le Marche (+0,3%). Questo lieve incremento è diviso in -0,2% per le società non finanziarie e famiglie produttrici e +3,1% per le famiglie consumatrici.
 
Entrando nel particolare, tra marzo e giugno 2018, i prestiti si sono attestati a 59,9 miliardi, di cui 23 miliardi per società non finanziarie e famiglie produttrici e 30,5 per le famiglie consumatrici.
Il senso di incertezza economica che attanaglia i siciliani rimane quindi pressoché invariato: risparmiare ed essere prudenti è ancora più importante che investire e mettere in moto i consumi.
 
 
 
L’intervista in esclusiva del QdS a Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani
“L’effetto in Sicilia della manovra economica? Immobilizzerà ancor più le imprese e le famiglie”

 
Abbiamo chiesto a Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani se, alla luce dei dati resi pubblici dalla Banca d’Italia su depositi e prestiti in Sicilia, la manovra economica del governo Lega-M5S, con le sue misure assistenzialiste, potrà incidere sul quadro economico dell’Isola e se tali misure potranno davvero servire a una regione come la Sicilia, le cui sorti sembrano in questo momento ancora fortemente segnate dalla crisi economica.
 
Direttore, i dati della Banca d’Italia relativi al secondo trimestre 2018 confermano quanto già registrato a fine 2017: i siciliani sono ancora prudenti e spaventati e tendono più a risparmiare piuttosto che a investire e consumare. Le iniziative che l’attuale Governo Giallo-Verde intende promuovere attraverso la discussa manovra economica possono cambiare la situazione?
“Ho già espresso pubblicamente perplessità sull’attuale manovra finanziaria Questo paese ha bisogno di riforme che abbiano come principale obiettivo quello dell’aumento della produttività e della competitività a tutti i livelli, di investimenti sia pubblici che privati, ma soprattutto privati, che diano una spinta alla nostra economia e favoriscano le imprese, ma soprattutto abbiamo bisogno di una maggiore semplificazione burocratica, e tutto questo nell’attuale legge di bilancio non c’è. Il reddito di cittadinanza e la riforma relativa alle pensioni sono effettivamente tutte misure assistenzialiste, ma non di crescita e rendono il tutto più complicato. E poi, e questo è un dato di fatto, l’attuale legge di bilancio ha fatto aumentare lo spread e l’aumento dello spread frena l’economia”.
 
La Sicilia, così come tutto il Sud in generale, è tra i principali beneficiari delle misure previste. Mi sta dicendo, quindi, che la situazione non è destinata a migliorare?
“Sì, lo dice pure l’ultimo rapporto Svimez pubblicato qualche giorno fa, il Mezzogiorno beneficerà più che proporzionalmente delle misure previste nella manovra finanziaria, ma allo stesso momento è lo stesso Mezzogiorno che risente maggiormente dell’aumento dello spread, e quindi della frenata dell’economica. L’aumento dello spread rende le banche più prudenti e questo tende a immobilizzare imprese e famiglie. Se non si adottano misure di crescita sarà difficile migliorare la situazione”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017