Poveri e disoccupati, la Sicilia da primato - QdS

Poveri e disoccupati, la Sicilia da primato

Poveri e disoccupati, la Sicilia da primato

sabato 24 Novembre 2018

Un divario invalicabile in una realtà consumistica. Poveri e disoccupati, la Sicilia da primato

GELA (CL) – Il termine integrazione sociale indica uno stato della società in cui tutte le sue parti sono saldamente collegate tra loro e formano una totalità. Una totalità scarsamente o per niente raggiunta nel nostro Paese; con un tenore di vita che tende allo spreco e al dispendio di denaro, c’è chi è stato totalmente estromesso da queste circostanze.
 
È il caso di famiglie che si sono ritrovate economicamente in crisi e abbandonate a loro stesse in seguito al licenziamento o alla difficoltà di trovare lavoro. Il tasso di disoccupazione siciliano è infatti allarmante: ne è vittima il 21,5% della popolazione, di cui la maggior parte è rappresentata dai giovani. Non è da escludere anche la terza età. Emerge dalla ricerca “La risorsa anziani e la Sicilia – le condizioni sociali degli anziani in Sicilia” che la disoccupazione e la discontinuità lavorativa incidono notevolmente anche sulle pensioni. Le condizioni di vita sia degli uni che degli altri sono quindi precarie, i sussidi insufficienti.
 
Questa situazione appare ben nota all’interno delle comunità cittadine, ma pochi sembrano davvero mobilitarsi per offrire aiuto economico o conforto: spiccano associazioni come “La Piccola Casa della Divina Misericordia”, diverse attività commerciali o la Caritas della diocesi di Piazza Armerina. Quest’ultima, in particolare, si è impegnata ad intessere rapporti e legami con gli enti locali al fine di risollevare la situazione economica dei più bisognosi.
 
Nonostante ciò, come viene denunciato dalla stessa, “alle belle promesse non seguono azioni concrete, lasciando spesso per troppo tempo sospese situazioni veramente incresciose”.
 
Come intervenire quindi? Solo attraverso l’attivazione dello sviluppo economico e la garanzia di tutele e protezioni sociali adeguate, ma anche attraverso una sensibilizzazione concreta all’interno delle varie istituzioni e fra i cittadini si può raggiungere quel tanto auspicato cambiamento invocato a gran voce.
 
Aurora Scerra, Gaia Graffeo
VBL Liceo Eio Vittorini Gela

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