Pil, Lombardia produce 4 volte più della Sicilia - QdS

Pil, Lombardia produce 4 volte più della Sicilia

Valeria Arena

Pil, Lombardia produce 4 volte più della Sicilia

giovedì 20 Dicembre 2018

Nel 2017 353,3 miliardi (+2,7%) per la ricca regione del Nord “locomotiva d’Italia”. Nella nostra Isola, invece, la ricchezza prodotta è stata pari a 82,3 miliardi (+0,4%). Istat: il reddito disponibile per abitante è pari a 22.400 euro contro 13.300 euro

PALERMO – L’Italia continua a essere un paese spaccato in due.
Il Nord ne traina la crescita, grazie in primis alla Lombardia, che nel solo 2017 ha prodotto quanto tutto il Mezzogiorno e quattro volte in più della Sicilia, collocandosi al primo posto per produzione di ricchezza. Dall’altra parte il Sud, sempre più povero e in stagnazione economica, condannato al ruolo di fanalino di coda. È quanto evidenziato dall’ultimo report del’’Istat relativo ai conti economici territoriali dello scorso anno.
 
Secondo il rapporto, tutte le ripartizioni geografiche hanno registrato aumenti del Pil in volume rispetto al 2017, ma le regioni del Centro e del Mezzogiorno presentano ancora un livello più basso rispetto al 2011.
 
Sul fronte occupazione, la Sicilia, che pur ha raggiunto un +0,2% alla fine dell’anno scorso, è ancora a -0,6% rispetto a sei anni fa (2011-2017). Per non parlare del Pil pro capite che anche per il 2017 resta la metà di quello lombardo.
 
Che il Sud sia ancora decisamente più povero del Nord è evidente anche dai redditi, dimezzati via via che si scende verso la nostra isola. La Sicilia (13.300 euro di reddito disponibile) e il Mezzogiorno (media di 18.500 euro) restano infatti, nonostante la crescita, sotto la media nazionale (media di 18.505 euro), ben lontane da regioni come l’Emilia Romagna (22.500 euro) o la provincia Autonoma di Bolzano (25.000).
 
Stessa dinamica anche per il reddito derivante dal lavoro dipendente. È interessante notare come nella nostra regione e in Calabria la quota maggiore di redditi da lavoro dipendente sia erogata dalla Pubblica amministrazione, al contrario di quanto invece avviene al Nord, dove è l’industria a trainare il guadagno dei lavoratori dipendenti.
 
Per di più, come ha certificato Svimez, nel Mezzogiorno i tassi di interesse bancari alle piccole imprese sono più alti rispetto alla Lombardia e alla media nazionale. La crescita economica resta, quindi, una chimera.
 
Non solo non si cresce, ma a quanto pare non si lavora neanche. La Sicilia è infatti la regione con la maggiore incidenza a livello nazionale di occupati (30,3%). Nel 2017, inoltre, la quota è di occupati è salita dello 0,2%, mentre se si prende in esame il periodo 2011-2017, la variazione percentuale diventa ancora più negativa: -0,6% in sei anni. Per la Lombardia stessa percentuale, ma col segno positivo.
Peggio di noi, invece, solo Umbria e Molise.
 
Non stupisce, quindi, nel secondo trimestre del 2018 l’Istat abbia registrato un aumento del 0,9% dei depositi bancari e una diminuzione dello 0,6% dei prestiti. Per i siciliani, infatti, sempre più poveri (nel 2017 la percentuale di individui in povertà relativa è cresciuta del 5%) e disoccupati, conservare le risorse economiche che si hanno a disposizione è più importante di investire e consumare.
 

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