Zafferana Etnea, un mese dopo. Intervista al sindaco Russo - QdS

Zafferana Etnea, un mese dopo. Intervista al sindaco Russo

Gabriele Patti

Zafferana Etnea, un mese dopo. Intervista al sindaco Russo

martedì 22 Gennaio 2019

Abbiamo chiesto al sindaco di Zafferana Etnea, Alfio Russo, di aggiornarci sullo stato dei lavori e sulla situazione emergenziale che vede coinvolti più di 400 sfollati nel solo comune di Zafferana. GUARDA L'INTERVISTA

 
ZAFFERANA (CT) – A poco più di tre settimane dal sisma che nella notte tra Natale e Santo Stefano ha colpito i molti centri alle pendici dell’Etna, abbiamo chiesto al sindaco di Zafferana Etnea, Alfio Russo, di aggiornarci sullo stato dei lavori e sulla situazione emergenziale che vede coinvolti più di 400 sfollati nel solo comune di Zafferana.
 
Sindaco, qual è la situazione post-sisma a Zafferana?
“Abbiamo ricevuto 2.740 richieste di sopralluoghi, di cui ne sono stati eseguite 2189 che hanno portato a dichiarare inagibili 1.200 immobili. Di questi, poco più di 600 sono risultati parzialmente inagibili e più di 500 totalmente. Dopo quattro settimane di lavoro abbiamo ripristinato l’acquedotto e oggi abbiamo adibito un front-office per rispondere alle richieste dei cittadini: anche io mi sono messo a disposizione”.
 
A quanto si attesta il numero degli sfollati e dove sono alloggiati?
“Solo a Zafferana gli sfollati sono 445. Al momento alloggiano negli hotel convenzionati di Zafferana Primavera, Emmaus, Airone, b&b Sotto i Pini, Madonna degli Ulivi, Villa Itria di Viagrande e Art Capomulini di Acireale dove sono ricoverati insieme ai terremotati delle altre zone colpite dal sisma”.
 
A quanto ammonta il totale dei finanziamenti ricevuti?
“A seguito dello stato d’emergenza proclamato dal Cdm lo scorso 28 dicembre, abbiamo ricevuto un finanziamento di dieci milioni di euro. Se questi non dovessero bastare, il Governo è pronto a stanziare ulteriori fondi. Non abbiamo ancora la disponibilità delle somme, ma sarà il Commmissario, sulla base delle richieste pervenute, a valutare e autorizzare le spese”.
 
Quali sono i mezzi a tutela dei cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni?
“I proprietari degli immobili inutilizzabili possono richiedere il Contributo di autonoma sistemazione (Cas) la cui entità varia a seconda del numero che compone il nucleo familiare, (dai 400 ai 900 euro mensili). In più, i proprietari degli immobili danneggiati potranno richiedere, attraverso la presentazione della Cia (Comunicazione di inizio attività), fino a 25.000 euro di contributo per i lavori di ristrutturazione e ricostruzione”.
 
Quali sono i danni subiti dalle scuole?
“Su dieci edifici scolastici solo il 50% è stato dichiarato parzialmente inagibile. Durante le vacanze di Natale abbiamo rimesso in funzione cinque plessi che hanno già ripreso la normale attività. Rimane ancora chiusa la scuola media di Fleri per la quale è stata dichiarata “un’agibilità indotta” a causa di una frana distante poco più di 3 metri dall’edificio scolastico. Penso che entro un mese riusciremo a ripristinare le attività anche alla scuola media di Fleri”.
 
In quali condizioni versano gli edifici di culto?
“Quattro edifici su sei risultano inagibili. Sono la chiesa di Pisano, la chiesa di Fleri, la chiesetta di San Vincenzo di Sarro e la chiesa madre di Zafferana Etnea. A questi edifici è precluso l’accesso perché totalmente inagibili”.
 
A quanto ammontano le somme destinate alla ricostruzione delle chiese e dei santuari danneggiati?
“Si parla di 15 milioni di euro destinati alla ricostruzione degli edifici di culto di tutte le zone colpite dal terremoto. Inoltre, tutte le chiese sono assicurate. Speriamo di riuscire a far convergere il sistema delle assicurazioni con i finanziamenti e di riaprire le strutture il più presto possibile. Stiamo lavorando a pieno regime”.
 
Cosa risponde a quanti sostengono che “il terremoto ha fatto crollare solo gli immobili abusivi”?
“Non varrebbe la pena rispondere. Parliamo del nulla. Non ci sono state vittime perché tutte le strutture in cemento armato sono state costruite legalmente e legittimamente. L’accelerazione di 1.5 e la superficialità delle scosse hanno portato il terremoto a raggiungere la magnitudo di 7.8 nella scala Richter. Eventi del genere non erano contemplati dalle norme antisismiche di allora. Queste accuse sono boiate”.
 
 
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