C'è bisogno di tecnologia e innovazione costanti per vincere la battaglia contro il dolore cronico - QdS

C’è bisogno di tecnologia e innovazione costanti per vincere la battaglia contro il dolore cronico

C’è bisogno di tecnologia e innovazione costanti per vincere la battaglia contro il dolore cronico

mercoledì 06 Febbraio 2019

Un italiano su quattro soffre di questo tipo di disturbi e di essi il 25 per cento non risulta adeguatamente trattato

in collaborazione con ITALPRESS


MILANO – Troppi italiani, pur curandosi, continuano a soffrire. Chi continua a patire un comunissimo mal di schiena (più della metà), cefalee, nevralgie post-erpetiche (fuoco di Sant’Antonio), nevralgie del trigemino, artrosi, si è ormai rassegnato a pensare che la medicina non possa fare di più, rinunciando a stare meglio e “accettando” il dolore come un inevitabile conseguenza del problema.
 
“Tutti – ha spiegato Giuliano De Carolis, presidente Federdolore-Sicd (Società italiana dei clinici del dolore), anestesista dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa – cercano di lenire il dolore, ma se questo è cronico, per molti la cosa si fa difficile con il trascorrere del tempo. Purtroppo il dolore viene sopportato o sottovalutato dal paziente in quasi un terzo dei casi (29%) oppure curato con antidolorifici non specifici (23%). Dopo le prime cure, spesso sufficienti per la fase acuta, un paziente su quattro non riesce più a far fronte alla sofferenza perché i trattamenti non sono più efficaci. I tentativi di trovare nuove strade farmacologiche non hanno sempre successo e il paziente stesso, scoraggiato, non crede più a soluzioni possibili. In realtà però le soluzioni esistono e risolvono o migliorano la maggioranza dei casi, grazie alle nuove tecnologie che permettono approcci mini-invasivi, duraturi e non farmacologici”.
 
Dunque un italiano su quattro soffre di dolore cronico e di questi il 25% non è adeguatamente trattato. Tutte questioni finite sotto la lente dei massimi esperti del dolore, riuniti a Milano in occasione del quinto International Theras day: dati preoccupanti, per cui è necessario individuare modalità per intervenire.
 
“La nuova frontiera – ha spiegato De Carolis – è la neurostimolazione, non ancora così diffusa e praticata in Italia. Parliamo di trattamenti senza l’utilizzo di farmaci, ben consolidati e utilizzati a livello globale da oltre trent’anni, in cui gli impulsi elettrici calmano i nervi e riducono i segnali di dolore al cervello. Gli strumenti a disposizione offrono la possibilità di intervenire in modo efficace, rapido e duraturo, a seconda le indicazioni di ogni singolo paziente”.
 
Il livello di invasività – ha aggiunto – è decisamente ridotto. Basti pensare alla neurostimolazione percutanea (Pens), in grado di alleviare il dolore già dalla prima applicazione nella zona di interesse. Per dolori più complessi è possibile intervenire anche a livello midollare grazie a un intervento chirurgico (Scs, Stimolazione del midollo spinale) che permette di impiantare un piccolo dispositivo che rilascia in sicurezza lievi impulsi elettrici ai nervi interrompendo o riducendo la trasmissione dei segnali del dolore al cervello. I trattamenti di nuova generazione, oltre a confermare l’evidente livello di efficacia anche nel tempo, ha inciso molto pure sull’invasività dell’intervento che ora viene fatto in anestesia locale con un blando sedativo per la durata di massimo un’ora. Anche i tempi di reazione sono decisamente migliorati, grazie soprattutto alla mancanza di formicolio (parestesia) che facilita la ripresa delle attività quotidiane (compresa quella di guidare l’auto)”.
 
L’azienda che meglio rappresenta l’impegno in questo ambito e investe nella ricerca e sviluppo è una realtà italiana e si chiama Theras Group. Attraverso la tecnologia sicura, sostenibile e facilmente gestibile, il gruppo è in grado di rispondere adeguatamente alle nuove frontiere per la cura de dolore cronico con i trattamenti di neurostimolazione.
 
La prima si chiama Nevro Senza (unico stimolatore ad alta frequenza) ed è il trattamento per la stimolazione del midollo spinale che Theras Group distribuisce in Italia. Offre un’ampia gamma di vantaggi, dimostrata da un importante sollievo dal dolore soprattutto alla schiena e alle gambe. La superiorità a lungo termine della terapia con stimolazione ad alta frequenza (rispetto alla SCS tradizionale) è stata dimostrata in un importante studio 2. La seconda si chiama Nextim, un sistema per la neurostimolazione percutanea ideato dalla Ricerca Theras che sotto forma d’onde bilanciate a frequenze alternate, è in grado di regolare l’intensità della stimolazione elettrica, confermando livelli di efficacia analgesica.
 
Tecnologia e innovazione, dunque, come strumento per intervenire nel dolore cronico, per rispondere adeguatamente alle numerose necessità di una popolazione ampia e sofferente.

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