Giacomo Bellavia: "Una sfida ricca di obiettivi per migliorare la mobilità" - QdS

Giacomo Bellavia: “Una sfida ricca di obiettivi per migliorare la mobilità”

Antonella Guglielmino

Giacomo Bellavia: “Una sfida ricca di obiettivi per migliorare la mobilità”

martedì 26 Febbraio 2019

Forum con Giacomo Bellavia, presidente del cda di Amt Spa

Quali sono i progetti che l’azienda di trasporto pubblico sta portando avanti per dare un servizio migliore ai cittadini?
“Per me questo incarico è una bella sfida, ricca di obiettivi. Oggi il concetto di mobilità sostenibile da la possibilità di immaginare un nuovo volto per le città, anche siciliane. Inoltre, il governo regionale sta investendo su questo settore e anche altre aziende, come per esempio la Fce sta svolgendo un ottimo lavoro. Stiamo cercando di lavorare in sinergia per realizzare un biglietto integrato che dia maggiori servizi ai cittadini e sono già programmati una serie di incontri per ottimizzare questo servizio. Al momento c’è il biglietto unico, ma non funziona come dovrebbe perché vi sono una serie di complessità tra le varie aziende. Sono fiducioso che riusciremo a concretizzare il nostro obiettivo comune. Abbiamo iniziato anche con TrenItalia una fruttuosa collaborazione per cercare di integrare i servizi al meglio, dato che ormai i loro mezzi entrano nella cinta della città coprendo tutta la fascia costiera e di fatto svolgono un servizio metropolitano urbano. Gli consentiremo di vendere un pacchetto autobus per l’aeroporto, poiché arrivando alla stazione il turista avrà la possibilità di recarsi nello scalo con l’Alibus e potrà acquistare il biglietto direttamente dal sito di TrenItalia. Purtroppo ancora siamo indietro con questi progetti, ma speriamo di riuscire a concretizzarli in tempo e dare un servizio di qualità ai cittadini”.
 
 
 
Di quanti mezzi disponete nel vostro autoparco e quanti sono quelli in circolazione?
“Secondo la programmazione di esercizio in circolazione dovrebbero esserci circa 110 bus, ma non costituiscono il parco mezzi totale perché il numero cresce intorno ai trecento. Il problema è che non è del tutto utilizzabile. Nel dettaglio, sessanta mezzi sono nuovi perché acquistati negli ultimi anni, 42 sono arrivati a novembre e a giugno dovrebbero consegnarci altri 27 bus. Altri 44, infine, saranno acquistati e dovrebbero arrivare entro dicembre di quest’anno grazie ai fondi Pon Metro. Entro il 2019, l’Amt avrà 110-120 nuovi autobus che andranno a sostituire i vecchi. Non possiamo però andare oltre questo numero di mezzi, secondo quanto programmato nel bilancio. Produciamo circa 8 milioni di chilometri l’anno, nel rispetto del contributo che riceviamo da Regione e Comune. Il contratto di servizio ci fornisce il contributo esclusivamente per 8 milioni di chilometri l’anno. Considerato che il Comune di Catania deve riorganizzare il proprio bilancio, dato il dissesto, auspichiamo che mantenga queste cifre. Ne avremo contezza entro 90 giorni dall’insediamento dei commissari. Ovviamente il contributo della Regione viene parametrato a quello del Comune”.
 
 
Avete il numero necessario di autisti?
“Purtroppo no, perché negli ultimi due anni sono andate in pensione circa 160 persone, e nel 2019 si prevedono altri cinquanta pensionamenti. Oggi in organico ve ne sono 350, ma non riescono a coprire tutti i turni. Abbiamo chiesto al Comune l’autorizzazione ad assumere quaranta nuove unità”.
 
Oggi si può acquistare il biglietto sull’autobus?
“Si. In questo modo abbiamo anche incrementato, seppur di poco, i ricavi”.
 
A quanto ammonta il bilancio dell’azienda?
“Circa 50 milioni di euro. Entro aprile speriamo di approvare i nuovi documenti finanziari”.
 
Ritiene che il servizio oggi funzioni correttamente?
“Purtroppo no. Attualmente abbiamo 55 linee, che sono lasciato del passato, per solo 110-120 mezzi. Facendo un rapido calcolo matematico, abbiamo due mezzi a linea, considerata una lunghezza media di circa 30-35 chilometri. Ciò significa che il tempo di percorrenza è lunghissimo”.
 
Quali misure intende adottare per migliorare questa situazione?
“Sono essenzialmente due. La prima derivante dalle attività strutturali da realizzare con fondi europei, perché i servizi pubblici funzionano se ci sono delle linee dedicate, in percorsi protetti, con semafori preferenziali e telecamere. L’altra misura riguarda l’informatizzazione. Attualmente abbiamo due grandi progetti: il primo riguarda il rifacimento della linea del Brt1, riqualificando il percorso originario e sarà consegnato secondo i tempi di gara, quindi mi auguro che possa essere operativo in autunno. La seconda misura, quella più importante, vale circa 7 milioni di euro e riguarda un pacchetto della mobilità per cui saranno realizzate ben quattro Brt, distribuite in diverse parti della città. La zona più controversa, che potrà dare un segnale forte al cambiamento della mobilità catanese, è quella che partirà dal parcheggio scambiatore di Nesima, polo intermodale importante. Il nostro obiettivo è quello di formare delle metropolitane di superficie, che ci permetteranno di riorganizzare il numero di linee da 55 a 35, rendendole più efficienti. Quindi, organizzeremo una nuova rete basata su queste linee di forza: Brt e linee a contorno. Tutti i cittadini avranno a disposizione una fermata ogni 250 metri massimo”.
 
Queste iniziative saranno integrate con metro o passanti ferroviari?
“Tutti i Brt scambieranno almeno una volta, se non più volte, con la metro. Ci sarà la massima integrazione e sinergia tra i vari attori”.

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