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Palermo – Presentato in Comune il progetto Face contro la povertà educativa dei minori

Palermo – Presentato in Comune il progetto Face contro la povertà educativa dei minori

mercoledì 27 Marzo 2019

Coinvolgere e sostenere le aree a rischio potenziando l’accesso ai nidi e alle scuole d’infanzia. Quattro le città coinvolte: oltre al capoluogo siciliano anche Napoli, Teramo e Reggio Emilia

PALERMO – Ieri mattina, nella sala Giunta di Palazzo delle Aquile, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del progetto Face-Farsi comunità educanti, promosso dall’associazione Reggio Children, selezionato dall’Impresa sociale con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e avviato in quattro città italiane: Palermo, Napoli, Teramo e Reggio Emilia.
 
Nel capoluogo siciliano il progetto, con il partenariato dell’Amministrazione comunale, coinvolge l’istituto Sperone-Pertini, l’assessorato alla Scuola del Comune di Palermo e le associazioni Cuore che vede e NuovaMente. Per un anno, lo Sperone Pertini ha coinvolto famiglie e bambini in attività per lo sviluppo di una comunità educativa contro la dispersione scolastica. Il progetto ha previsto per la sua prima fase un’analisi dei dati di disoccupazione, povertà e servizi offerti per la fascia 0-6 nei quartieri Sperone-Brancaccio-Settecannoli, dati incrociati con interviste ai residenti i desideri delle famiglie.
 
Lo stato dell’arte segnala la presenza di un solo asilo nido pubblico per la fascia 0-3 con appena 28 posti, mentre sono 26 le scuole dell’infanzia comunali, regionali o statali su un totale di 188 presenti in tutto il territorio di Palermo. Il servizio offerto, dunque, non corrisponde al reale fabbisogno del quartiere, dove la popolazione di riferimento per asili nido è superiore (3.054 bambini) rispetto a quella della fascia per l’infanzia (1.569 bambini). Non da meno, per lo sviluppo di strategie e servizi essenziali per le famiglie è stata fondamentale l’analisi delle criticità del quartiere, prima fra tutte il tasso di disoccupazione che al 2011 è pari al 32,1 per cento di contro al 14,1 per cento dell’intera città di Palermo, con un tasso molto basso di popolazione straniera residente, pari al 2 per cento.
 
Il progetto, nel corso di 36 mesi di attività, vuole coinvolgere e sostenere i territori per potenziare l’accesso ai nidi e alle scuole d’infanzia dei bambini di età 0-6 anni attraverso un maggior coinvolgimento delle famiglie, a partire da quelle in condizione di marginalità socio-economica che non accedono ai servizi educativi. L’obiettivo finale, cui sono state finalizzate tutte le azioni progettuali, è quello di creare le condizioni per la costruzione di comunità educanti che portino ad una ridefinizione delle politiche educative nei territori coinvolti.
 
Per l’assessore comunale alla Scuola, Giovanna Marano, “l’ascolto sin dalla fase del nido è la molla di processi e scelte politiche che l’Amministrazione comunale deve mettere in atto in un quartiere. Di sicuro tutti gli strumenti di analisi dell’area Sperone-Brancaccio ci aiutano a co-progettare servizi di prossimità che ancora mancano in quei quartieri. Siamo contenti, poi, dei risultati portati avanti dalla scuola Sperone Pertini, una realtà aperta al territorio che ha già raggiunto traguardi di successo”.
 
Il rapporto della scuola con le famiglie è stato fondamentale anche per il lavoro dell’istituto, che in sei anni di percorsi contro la povertà educativa ha portato il tasso di dispersione scolastica, dal 27,3 per cento al 3 per cento. “C’è una pagina della storia dei quartieri Sperone e Brancaccio – ha affermato Antonella Di Bartolo, dirigente scolastico e coordinatore territoriale del progetto – che non è mai stata scritta. È una storia di negazione dei diritti, in particolare di quelli più preziosi e fragili al tempo stesso: il diritto all’infanzia e a un’educazione di qualità sin dalla più tenera età. In un territorio che definirei ‘con diritti speciali’ le Istituzioni sono chiamate ad assumere doveri speciali, e raccogliere le istanze emergenti, in termini di servizi e di opportunità”.
 
Il progetto andrà avanti nel mese di aprile con un secondo step di co-progettazione per la realizzazione di nuovi spazi pubblici in sinergia tra pubblico e privato rivolti a genitori e bambini che riparta dall’ascolto e dal dialogo intergenerazionale. A ottobre, l’avvio delle prime azioni pilota all’interno del quartiere.

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