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Palermo – Il Centro Alzheimer agli sgoccioli, sta reggendo solo con i volontari

Luca Insalaco

Palermo – Il Centro Alzheimer agli sgoccioli, sta reggendo solo con i volontari

giovedì 27 Maggio 2010

Si tratta dell’unica struttura pubblica specialistica. Dispone anche di un giardino terapeutico. A fine mese scade la convenzione con la Provincia e l’Asp non dà ancora rinforzi

PALERMO – Non c’è pace per il Centro Educativo Alzheimer di via Enrico La Loggia. La struttura specialistica si trova ancora una volta sull’orlo del baratro, dal momento che a fine mese scadrà la convezione-tampone con la Provincia di Palermo. Ad aggravare la situazione di ordinaria emergenza, poi, si è aggiunta una grana di tipo burocratico. Non si vedono ancora gli auspicati rinforzi promessi dall’Asp palermitana. La direzione di via Cusmano, all’inizio dell’anno, aveva pubblicato un avviso per la selezione delle figure professionali (psicologi, infermieri, operatori, educatori) che sarebbero andate a dare sollievo ai tanti malati che bussano alle porte del CEA in cerca di assistenza. In questi giorni, però, si è avuto notizia della revoca del bando da parte dell’Azienda. A chiederlo è stato l’assessorato alle Attività sociali del Comune di Palermo, che nel contempo ha chiesto l’affidamento del servizio a “soggetti del Terzo Settore capaci di programmare, progettare e gestire servizi alla persona”. Un duro colpo per i familiari dei malati, oltreché per le centinaia di aspiranti all’incarico che avevano fatto istanza per partecipare alla selezione.
Si allungano dunque i tempi e, in attesa che vangano espletate le nuove procedure, il Centro rischia di chiudere i battenti. Se ancora non la ho fatto, è solo grazie alla buona volontà dei volontari che hanno comunque accolto gli anziani, dando così ristoro ai quei familiari che – dovendosi recare al lavoro – non avrebbero saputo a chi affidarli. Il Centro Alzheimer – lo ricordiamo – è l’unica struttura pubblica specialistica per coloro che sono affetti da questo morbo presente nella Sicilia Occidentale. L’altro centro si trova nel Ragusano. Nonostante la povertà di assistenza e l’ingente numero di malati presenti nel territorio (si calcola che solo nella provincia di Palermo siano dodicimila) il CEA ha finora vissuto delle “elemosine” degli enti pubblici (si vedano le convenzioni con la Provincia, unico soggetto istituzionale che finora, seppure in misura alle scarse risorse riservate per il settore, si è fatto carico di mantenere in vita il centro), non potendo contare sul sostegno di sponsor privati. La struttura vanta inoltre un giardino terapeutico realizzato secondo un modello scientifico importato dal Nord-Europa, che tuttavia rischia anch’esso di andare perduto. Ad occuparsi della sua cura erano gli ex-Pip, il cui contratto è scaduto il 30 aprile scorso.

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