Nuova formazione professionale meno spese e prestazioni migliori - QdS

Nuova formazione professionale meno spese e prestazioni migliori

Chiara Giarrusso

Nuova formazione professionale meno spese e prestazioni migliori

mercoledì 14 Luglio 2010

L’assessorato regionale all’Istruzione ha incontrato sindacati ed enti gestori per indicare le linee guida. Riordino per superare l’autoreferenzialità ed essere un mezzo funzionale al lavoro

PALERMO – Creare un albo degli operatori della formazione professionale; aggregare gli enti di formazione in poli formativi; definire il piano formativo modulandolo sulla base delle esigenze del territorio; erogare il servizio regionale degli interventi attraverso lo strumento convenzione tra Regione ed enti; istituire un parametro unico di costo.
E ancora, ridefinire il sistema di accreditamento e certificazione di qualità degli interventi formativi e istituire una carta dei servizi relativa ai titoli di studio-qualifiche professionali e centri di istruzione e formazione territoriali con competenze relative alla gestione, ispezione, controllo e rendicontazione degli interventi. Questi i punti salienti della proposta di riforma della formazione professionale, nel tentativo di riordinare l’intero settore e contenere la spesa.
Le proposte di riorganizzazione dell’intero settore, le procedure di accreditamento, finanziamento e controllo di gestione insieme alla presentazione delle linee guida sul Piano per la formazione professionale 2010-2011, sono state al centro dell’incontro tra l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Mario Centorrino, e i rappresentanti sindacali del settore formazione e degli enti gestori cui, tra gli altri, hanno partecipato i consulenti per l’assessorato in materia, Antonio La Spina e Alessandro Riccobono.
“Si è trattato del primo di una serie di incontri – ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Mario Centorrino – in programma per i prossimi giorni. Abbiamo voluto fornire ai sindacati e agli enti datoriali le linee guida per la riorganizzazione del settore della formazione per l’elaborazione del nuovo Piano di formazione 2010-2011”.
La proposta di riforma avanzata intende, infatti, rilanciare l’intero sistema, nel tentativo, come si legge nella considerazioni introduttive delle linee guida illustrate, di superare i rischi di autoreferenzialità, di cui spesso è stato accusato il settore e divenire un efficace strumento di politica attiva del lavoro al servizio dello sviluppo dell’Isola. Riformare il sistema definito dalla l.r. 24/76, dunque, nel tentativo di rispondere alle esigenze delle imprese e del mercato del lavoro isolano.
Decisivo, quindi, rendere funzionale la formazione alle istanze di sviluppo locale attraverso attività di valutazione e monitoraggio ed adeguando il sistema formazione alle esigenze del territorio e dell’offerta.
Un ulteriore momento di confronto è in programma per il prossimo 14 luglio per i commenti delle organizzazioni sindacali e per definire la delibera, da sottoporre alla giunta di governo, con cui determinare obiettivi, procedure e condizioni nella formulazione del nuovo Piano di formazione.
 

 
 
PALERMO – Abbiamo intervistato l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Mario Centorrino, in merito alle proposte di riordino del sistema della formazione professionale nell’Isola Ecco i punti salienti della riforma.
“La creazione di un albo dei soggetti che lavorano nella formazione, un albo chiuso che da questo momento ci permetterà di avere un controllo di tutti soggetti operanti nel settore. Il secondo passaggio riguarda l’aggregazione degli enti di formazione in poli formativi, così da avere come controparte un numero ragionevole di enti pari inizialmente a cinquanta per poi ridursi. Il terzo passaggio attiene alla definizione di un piano formativo definito dalla Regione, tenuto conto delle esigenze del territorio.
 
Non saranno più gli enti, quindi, a proporlo e la Regione ad approvarlo. Gli enti, se vorranno potranno proporsi per l’esecuzione. Il quarto punto rivoluziona la formazione, nel senso che da questo momento in poi il rapporto tra Regione ed ente avverrà sotto forma di convenzione e non più di affidamento. Infine, stiamo lavorando alla definizione di un paramento unico sui cui calcolare i costi”. (cg)

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