Lavoro killer: la provincia etnea è capoluogo delle morti bianche - QdS

Lavoro killer: la provincia etnea è capoluogo delle morti bianche

Alessandro Petralia

Lavoro killer: la provincia etnea è capoluogo delle morti bianche

giovedì 15 Luglio 2010

Secondo gli ultimi rilevamenti Inail, 23 decessi contro gli 11 delle seconde classificate Messina e Ragusa. Le cifre non danno scampo, in Sicilia il triste primato spetta al catanese

CATANIA – Ci sono primati di cui andare fieri ed altri di cui preoccuparsi: quello di cui stiamo parlando appartiene decisamente alla seconda categoria. Infatti, in base ai dati diffusi recentemente dall’Inail, Catania è il capoluogo siciliano delle morti bianche. Un primato triste e per di più incontrastato; basta vedere le cifre.
Nel 2008 (ultimo anno in cui i dati sono definitivi) in provincia di Catania gli infortuni mortali sul luogo di lavoro sono stati ben 23, più del doppio delle provincie seconde classificate, Messina e Ragusa, che ne hanno registrati “solo” 11; seguono in questa triste classifica Palermo (9), Trapani e Agrigento (7), Caltanissetta (4), Siracusa (3) ed Enna (1).
Dei 23 decessi 11 si sono verificati negli ambienti di lavoro ordinari (fabbrica, cantiere, terreno agricolo ecc.), 9 in ambito di circolazione stradale (autotrasportatori, commessi viaggiatori, addetti alla manutenzione stradale ecc.) e 3 in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro-casa.
Il dato catanese per intenderci è superiore a quello di una provincia simile per territorio e numero di abitanti come Bologna, che nel 2008 ha fatto registrare 20 decessi sul lavoro: se però il dato di Bologna è in diminuzione rispetto all’anno precedente, in cui gli infortuni erano stati 26, quello di Catania è al contrario in netto aumento; nel 2007 infatti gli infortuni nel capoluogo etneo erano stati 15. Un trend, quello catanese, in netto contrasto con quanto sta avvenendo a livello nazionale, dove le morti bianche sono calate  del 7,2% passando dalle 1207 del 2007 alle 1120 del 2008. Nel complesso della Sicilia il dato è invece rimasto pressoché stazionario: nel 2007 i morti erano stati 77 contro i 76 del 2008.
Non va molto meglio per quanto riguarda gli infortuni non letali: Catania ha chiuso infatti il 2008 con 7.109 infortunati (47 in meno rispetto all’anno precedente), superata soltanto da Palermo, dove gli infortuni sono stati 7.476 in aumento di circa 350 unità rispetto al 2007. Seguono Messina (5.334), Ragusa (4.020), Trapani (3.272), Siracusa (2973), Agrigento (2.654), Caltanissetta (1.451) ed Enna (1.301). Nel suo complesso la Sicilia ha registrato nel 2008 35.590 infortuni sul lavoro, 76 in più rispetto al 2007: nel resto d’Italia lo stesso indicatore si è invece chiuso con un -4,1%.
Urgono dunque misure riparatorie sia a livello amministrativo che a livello sindacale e datoriale.

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