Obiettivi: efficacia ed appropriatezza - QdS

Obiettivi: efficacia ed appropriatezza

Alessio Petrocelli

Obiettivi: efficacia ed appropriatezza

sabato 17 Luglio 2010

Forum con Ferruccio Fazio, ministro della Salute

Quali sono i parametri che le regioni devono rispettare per un’efficace gestione della sanità?
“Una buona funzionalità della sanità regionale deve rispettare dei parametri economici di appropriatezza e di efficacia, a questo fine sono predisposti dei tavoli di monitoraggio. Se rileviamo il conseguimento degli obiettivi, la Regione virtuosa riceverà una premialità del 3%. Se invece non vengono conseguiti gli obiettivi prefissati, la regione inadempiente, d’intesa con il Governo ed in particolare con il ministero dell’Economia e della Salute, dovrà predisporre un piano di rientro dal deficit. I piani di rientro vengono verificati successivamente dai tavoli di monitoraggio e verificate le cause che hanno determinato lo sforamento economico, esse sono generalmente di tipo strutturale.
Voglio ricordare che le Regioni con una sanità più efficiente sono quelle che a suo tempo si sono dotate di un percorso territorio-ospedale e di una rete ospedale-territorio efficace ed efficiente. Se la Regione, dopo aver disposto il piano di rientro, non riesce a recuperare il deficit e non dimostra di porre in essere tutti i meccanismi idonei ad andare in una direzione virtuosa c’è un ulteriore diffida, a seguito della quale, la regione può essere commissariata.
Viene nominato, secondo il nuovo patto sulla salute, un commissario dal presidente della Regione, possono essere nominati anche dei sub commissari ad acta. A questo punto prosegue il piano di rientro con il presidente che a questo punto è commissario e quindi direttamente controllato dal governo”.
Quali sono le voci di spesa più importanti che avete verificato?
“Uno dei motivi importanti di spesa riguarda l’eccessivo numero di ricoveri in ospedale, ad esempio per i pazienti cronici. Un altro motivo di spesa è una gestione non centralizzata e non efficiente nell’acquisizione di beni e servizi. I beni e servizi non devono essere acquisiti dalle singole Asl ma devono avere una gestione centralizzata basata su una serie di standard.
Un terzo aspetto riguarda il personale sanitario. Vi sono Regioni che hanno personale troppo costoso, soprattutto dal punto di vista dei fondi integrativi, e quindi sia come numero sia come trattamento economico del personale. Tutto questo attualmente deve essere sotteso da un sistema di contabilità centralizzato efficace ed efficiente che garantisca la certezza dei conti”.
Quando le Regioni non ottemperano agli impegni presi nei piani di rientro sono previste delle sanzioni?
“Ci sono una serie di penalità che vanno a carico dei cittadini, però nella definizione di federalismo fiscale noi riteniamo che debba essere approvato un concetto di fallimento politico per la Regione che non riesce a gestire una sanità in modo efficiente: il governatore o il politico responsabile non è più rieleggibile”.
La cosa strana è che tutti i direttori generali delle Asl e delle Aziende ospedaliere anche quando sforano restano al loro posto. Questa è una stranezza che accomuna tutte le Regioni d’Italia. Che ne pensa?
“Il meccanismo è certamente quello di razionalizzare le Aziende ospedaliere, i distretti, sia da un punto di vista numerico sia dei comportamenti. E’ essenziale capire quali sono i comportamenti delle regioni, delle Asl e delle Aziende ospedaliere da un punto di vista della appropriatezza. Questo governo, da circa un mese e mezzo, ha pubblicato nel sito del ministero della Salute, i dati relativi a 34 indicatori di appropriatezza per tutte le Regioni, le Asl e le Aziende ospedaliere del territorio nazionale.
Quindi ci avviamo verso un sistema di controllo tale che sarà più difficile confermare un direttore di Asl se questa è governata in modo poco appropriato”.
Quali sono le Regioni più virtuose in sanità e quali invece oppongono più resistenza?
“C’è un gruppo di Regioni quali la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto che vanno bene, fanno d’esempio. Pertanto, ci sono Regioni che rispettano i parametri e Regioni oggetto di piano di rientro. Attualmente il Lazio, la Campania, la Calabria e il Molise, l’Abruzzo e la Sicilia sono regioni commissariate. Tra queste, la Sicilia e l’Abruzzo in questo momento stanno invertendo la tendenza. In Calabria, Campania, Lazio ed il Molise, dove sono avvenute le ultime resistenze, si è compresa la necessità di un inversione di rotta”.

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