Il patrimonio artistico c’è, ammoderniamo i musei - QdS

Il patrimonio artistico c’è, ammoderniamo i musei

Chiara Giarrusso

Il patrimonio artistico c’è, ammoderniamo i musei

sabato 31 Luglio 2010

Forum con Gaetano Armao, assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana

Cosa state facendo per risollevare i musei siciliani in perdita di visitatori?
“Gli interventi, cui stiamo lavorando al momento, riguardano l’ammodernamento delle strutture museali dell’isola. Ed in particolare attengono ai seguenti settori: vigilanza, servizi e impianti  di condizionamento. In sintesi, tutto quanto consenta allo straordinario patrimonio artistico siciliano di essere fruito e scambiato. Avviare percorsi di internazionalizzazione della cultura e del suo patrimonio  rientra tra le priorità della nostra amministrazione. Abbiamo avviato collaborazioni significative, ma occorre offrire garanzie. Mi spiego meglio. Un’opera d’arte di un istituzione museale può essere scambiata solo se la struttura ospitante è in grado di offrire le stesse garanzie e possiede gli stessi standard di sicurezza e qualità della struttura da cui proviene l’opera. Se vogliamo far circolare il nostro patrimonio e farlo fruire è necessari pianificare investimenti seri”.
A quanto ammontano le somme destinate a questo genere di interventi?
“Nel quadro della rimodulazione del Par Fas 2007-2013 (Programma attuativo regionale dei Fondi per le aree sottoutilizzate), abbiamo destinato 50 milioni di euro alla realizzazione di interventi strutturali nei musei e, in generale, nei siti culturali. L’obiettivo è adeguarli agli standard qualitativi nazionali. La Giunta all’unanimità ha approvato una rimodulazione di questi fondi statali da investire nei musei e nei siti per ammodernamento tecnologico, sicurezza e climatizzazione”.
Come saranno ripartite queste risorse?
“Sono previsti 15 milioni per il 2010; 15 milioni per il 2011; 10 milioni per il 2012; 10 milioni per il 2013. Si tratta di interventi necessari per un reinserimento della Sicilia nei circuiti internazionali”.
Sono in cantiere ulteriori iniziative?
“Da alcuni mesi abbiamo avviato percorsi di scambio con diverse istituzioni museali di rilievo internazionale. Siamo presenti al British Museum di Londra con i volti marmorei di Pantelleria, ad Istanbul, attuale capitale europea della cultura, con la lapide quadrilingue e al Getty Museum di Los Angeles. Abbiamo stipulato un accordo culturale con il Metropolitan Museum di New York. Il 6 ottobre prossimo sarà in visita a Palermo l’amministratore delegato del Metropolitan per perfezionare la convenzione. Saremo l’unica istituzione culturale d’Europa ad avere una convenzione con il più importante museo del mondo. Stiamo lavorando, in buona sostanza, a trasformare le opere d’arte più prestigiose in ambasciatori della Sicilia nel mondo, attraverso una chiara riconducibilità dell’opera alla nostra regione. Altro strumento d’ausilio a questo processo è il codice QR, un codice che permette di attivare immediatamente una connessione internet per fidelizzare il soggetto che si connette alla ricerca di informazioni su una determinata opera. In ultimo per quanto riguarda l’arte contemporanea i due poli di arte contemporanea di Palermo e Catania ospitano opere  di grande prestigio provenienti delle biennali di Marrakech, Atene e Istanbul”.
Avete attivato delle sinergie con l’assessorato al Turismo?
“Non è pensabile sconnettere cultura e turismo. Sebbene abbia una sua vita autonoma, quando penso alla cultura rintraccio un forte collegamento con il versante turistico. La cultura, rappresentando l’identità siciliana nella sua valenza cosmopolita, riesce a rappresentare una attrazione. Occorre concentrare competenze e aggregarle per fare sistema ed in questa direzione va la nostra azione”.
 

 
Elevare il percorso arabo-normano a patrimonio Unesco. Palermo sia candidata a capitale della cultura 2019

Quali altre iniziative sono previste sempre in un’ottica di internazionalizzazione della cultura siciliana?
“Tra le iniziative più rilevanti si inserisce l’idea di elevare il percorso arabo-normanno a patrimonio dell’Unesco. La Sicilia sul versante della cultura comincia a diventare interlocutore attivo sulla scena mondiale.                                          In questo senso si inscrive da un lato la candidatura al patrimonio dell’Unesco del percorso arabo-normanno di Palermo, Monreale e Cefalù e dall’altro la candidatura di Palermo a capitale della cultura nel 2019. Si tratta di una proposta, che continuerò a sollecitare fino a quando il comune di Palermo non provvederà a formalizzarla,  passaggio, tra l’altro, fondamentale per la formulazione dell’istanza. Serve un intervento urgente. Sul piano delle infrastrutture la città, a mio avviso, è semipronta possiede, già, strutture importanti con due Teatri antichi come il Politeama e il Massimo, i musei Abatellis e Riso, oltre a una grande biblioteca di respiro internazionale come quella regionale.  Occorre potenziare le strutture esistenti, realizzare un grande auditorium per la musica, puntare su alcune infrastrutture materiali importanti. Del resto una capitale della cultura è questa, non deve fare molto di più. Per questo continuerò ad adoperarmi, affinché sia presente. È evidente, che in proposito, c’è il pieno sostegno della Regione siciliana”.

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