SicilFiat, attesa per i business plan - QdS

SicilFiat, attesa per i business plan

Rosario Battiato

SicilFiat, attesa per i business plan

venerdì 29 Ottobre 2010

Rimangono cinque le manifestazioni d’interesse vagliate dall’advisor Invitalia. Disponibili 674 mln di investimenti pubblici. Entro domani gli interessati a rilevare lo stabilimento di Termini devono presentare i piani industriali

ROMA – Più che alla strategia industriale di Marchionne, il ministro dello Sviluppo Paolo Romani si occupi di trovare soluzioni per Termini Imerese.
Lo chiede Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, dicendosi preoccupato per le dichiarazioni del ministro.
“Leggo – afferma il leader Fismic, a Torino per l’incontro con l’azienda del Lingotto – che Romani, il quale si vedrà con Fiat il prossimo 4 novembre, spera che la strategia industriale dell’azienda torinese sia coerente con la strategia industriale del Paese. Questo mi preoccupa, perché mi risulta che il Paese, purtroppo, non ha alcuna idea di politica industriale da almeno un paio di anni. Il neo ministro pensi a cose più coerenti – sottolinea Di Maulo – come ad esempio a dare un volto e un nome agli industriali che si dovranno occupare della riconversione industriale dello stabilimento di Termini Imerese, soluzioni che riguardano migliaia di lavoratori in un’area delicata del Paese e che sono in attesa da quasi due anni di risposte concrete”.
In ordine di tempo, infatti, l’appuntamento dello scorso 22 settembre al ministero dello Sviluppo ha sancito l’ennesimo “nulla di fatto” sul destino della riconversione del sito di SicilFiat.
I pareri a margine dell’incontro sul futuro di Sicilfiat segnalano una situazione cristallizzata in attesa di dicembre, quando Invitalia avrà già presentato al governo la short list definitiva delle imprese selezionate a rilevare lo stabilimento siciliano. La scadenza invernale è stata annunciata dal sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, presente al tavolo tecnico del ministero. “Il governo – aveva spiegato Saglia nell’occasione – è qui a ribadire che non lascerà solo nessuno. Su Termini Imerese c’è un impegno straordinario, perché purtroppo non sempre si riesce a mobilitare tante risorse. E il fatto che oggi Invitalia abbia confermato che ci sono investimenti complessivi per 674 milioni e che, come il governo garantisce, queste proposte possano occupare tutti i lavoratori di Termini non è un fatto qualsiasi”.
Domenico Arcuri, ad di Invitalia, ha assicurato sullo stato occupazionale e, allo stesso tempo, ha ammesso la possibilità che l’aggiudicazione per la riconversione del sito coinvolga più imprese. Entro domani, intanto, dovrà essere presentarto il business plan sottoponendo alle procedure di vaglio queste offerte – ancora allo stadio di manifestazione di interesse – alcune delle quali arrivano anche da Paesi emergenti. L’attenzione del governo regionale resta tuttavia alta in quanto, come denunciava poche settimane fa l’assessore alle Attività produttive Venturi, “ciò che emerge è l’assenza di una vera politica industriale da parte del governo centrale”.
Allo stato dei fatti l’advisor Invitalia ha formalizzato la short list: 5 offerte italiane, con la possibilità di eventuali integrazioni dall’estero entro il 30 ottobre. Si tratta di Cape Rev, veicoli elettrici, De Tomaso, produzione automobili del segmento “luxury”, Map Engineering, stampi in laniera nel settore automobilistico, Ciccolella, produzione florovivaistica, Med Studios, produzione di studios per fiction televisive. Per la Regione la priorità resta ai progetti nel settore automobilistico.
 


Cronoprogramma. “Non capiamo cosa stia chiedendo”, Uilm contesta Lombardo
 
TERMINI IMERESE (PA) – “La Uilm di Palermo non è assolutamente soddisfatta dalle dichiarazioni fatte da parte del governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo”, che annunciava di voler conoscere da Invitalia i contenuti complessivi delle offerte per il sito di Termini Imerese entro il mese di novembre. “Già nella tabella di marcia stabilita dal ministero dello Sviluppo economico era prevista l’esame delle manifestazioni di interesse nel mese di novembre e quindi non si capisce cosa stia chiedendo”. Lo dice il segretario provinciale della Uilm, Vincenzo Comella.
“Per questi motivi – aggiunge Comella – la Uilm intende programmare per novembre una manifestazione a Termini Imerese all’interno dell’aula consiliare, invitando i sindaci del comprensorio e le istituzioni regionali e nazionali e assieme a loro individuare un percorso che riporti la vertenza dello stabilimento termitano e dell’indotto a Palazzo Chigi, visto che il tavolo tecnico in un anno ha prodotto pochissimo”. “Come Uilm provinciale – prosegue Comella – riteniamo che all’interno degli investimenti previsti nel piano industriale della Fiat ci sono le capacità economiche per dare un futuro al nostro sito anche fuori dal settore dell’auto e quindi tutti assieme dalla istituzione regionale a quella provinciale e comunale dovremo pressare su Roma per ottenere l’impegno della Fiat a tale richiesta o quanto meno che la Fiat rimanga al tavolo in quanto responsabile di questo dramma”.

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