Solo gli stupidi non hanno nemici - QdS

Solo gli stupidi non hanno nemici

Carlo Alberto Tregua

Solo gli stupidi non hanno nemici

mercoledì 17 Novembre 2010
L’invidia e la gelosia sono due valori negativi purtroppo molto diffusi. Sono diffusi, soprattutto, in chi ha meno risorse intellettuali. Costoro pensano che gli altri, quelli che hanno successo, sono stati baciati dalla fortuna e solo per un caso hanno ottenuto ciò che possiedono.
Chi ha meno risorse intellettuali non ha la capacità di fare un auto esame, per comprendere quali siano le cause del proprio insuccesso. Se appena appena lo facesse si accorgerebbe che avrebbe potuto fare di più e di meglio e probabilmente avrebbe ottenuto i risultati.
A parte i geni, la Comunità è formata da persone normali, dotate di cervello normale, che hanno capacità normali. Ecco il comune denominatore: la normalità. Magari, facendo le cose normali in modo impegnato e/o in modo straordinario, ma sempre cose normali. 
E invece, no. Molti si affannano intorno al niente, pestano l’acqua nel mortaio, non approdano a nulla e poi se ne lamentano, imprecando contro la malasorte. 
 
I membri della Comunità che ottengono normali risultati si creano nemici, perchè sono persone mediamente intelligenti. Gli invidiosi ed i gelosi sono i nemici. 
Solo gli stupidi non hanno nemici. Non hanno nemici perchè non fanno nulla di positivo, nulla di costruttivo in quanto non si scommettono mai. Stanno al riparo da ogni rischio, timorosi che un vaso possa cadere sulla loro testa. Vivono una vita senza rischi, ma senza luce. Al buio completo.
È vero, non hanno nemici, ma forse, neanche amici a meno che siano persone dello stesso tipo. Ma anche in questo caso fra stupidi spesso non ci si intende.
Gli stupidi sono anche poveri di spirito, ma vedi caso, secondo il Vangelo, sono proprio i poveri di spirito a salire nel Regno dei Cieli. Chissà perchè il Vangelo non ha previsto che le persone intelligenti, oneste e corrette non possano approdare al Regno dei Cieli. L’animale più stupido che esista sulla terra è la pecora, contrariamente a quella che si ritiene comunemente:  la gallina. Proprio, vedi caso, il Vangelo fa riferimento alle pecore assimilate ai poveri di spirito, cioè agli stupidi.
 
Se il mondo fosse popolato da stupidi, le persone vivrebbero ancora nelle caverne. La civiltà si sarebbe arenata, progresso sarebbe stata una parola sconosciuta. Per fortuna, non è così. L’intelligenza di cui Dio ha dotato l’uomo, è il motore del progresso. Ciò non toglie che fra qualche migliaio di anni l’umanità scomparirà e dopo qualche altro miliardo di anni riapparirà, perché è sempre reale la constatazione di Antoine Lavoisier (1743-1794): Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si  trasforma.
L’intelligenza genera l’innovazione. Con l’innovazione si passa all’applicazione delle tecnologie nei processi produttivi, i quali migliorano i prodotti e i servizi. 
A monte di questo processo vi è la ricerca, quella vera, non quella burocratica. Intendiamo riferirci alle ingenti risorse che sono divorate dagli apparati, mentre esse dovrebbero essere destinate quasi esclusivamente a scienziati e ricercatori, che sono sul campo e dovrebbero essere alimentati continuamente con nuovi macchinari e tecnologie.
 
Solo gli stupidi non hanno nemici. Le persone intelligenti, non i geni, che intervengono con le loro scoperte una tantum, prendono decisioni le quali possono essere sbagliate. Chi non fa non sbaglia, chi fa può sbagliare. Ma bisogna rischiare, ovviamente un rischio calcolato e poggiato su valutazioni che abbiano come base dati certi. Le valutazioni debbono tener conto anche di errori precedenti compiuti da sè medesimi o da altri. 
Gli errori sono una fonte preziosa per crescere. Guai a non tenerne conto. In altre parole, occorre sempre trasformare le defaillances  in opportunità, la caduta nella capacità di risollevarsi. Quando si arretra per qualche ragione bisogna prendere slancio e avanzare. Fermarsi a contemplare il nulla è un comportamento da stupidi, mentre guardare di notte il cielo con le stelle che sembrano teste di spillo, ricrea lo spirito e rigenera nuove energie. In natura esiste una selezione spontanea nel mondo animale e vegetale. Per gli uomini non è così. Ma nonostante ciò la civiltà progredisce e nonostante le brutture pensiamo che la vita sia bella.

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