Come diventare una Persona - QdS

Come diventare una Persona

Come diventare una Persona

giovedì 18 Giugno 2009

Nasciamo come animaletti. In noi funziona solo l’istinto. Vi è anche furbizia. è dimostrato che molti neonati a pochi mesi piangono non perché hanno qualche malessere, bensì perché vogliono qualcosa. Pian piano si cresce in un ambiente che influenza fortemente la nostra educazione.
Nascere in un ambiente piuttosto che in un altro è questione di fortuna o sfortuna. Avere genitori musicisti, o professori colti, o mafiosi, o scarsamente dotati di intelligenza, cambia fortemente il punto di partenza di ogni essere umano. Per cui, chi comincia nel livello basso della società deve superare ostacoli che altri magari non hanno. Tuttavia non è infrequente che soggetti che hanno cominciato da livelli bassi siano riusciti a ribaltare le loro situazioni ed arrivare in alto. Non ci riferiamo ai livelli professionali, ma a quelli umani che distinguono le Persone dagli altri.
In una vera democrazia bisognerebbe che tutti facessimo attenzione e mettessimo in atto dei meccanismi, per offrire a qualunque giovane la possibilità di diventare prima un buon cittadino e poi un buon professionista.

Gente della nostra età e dalla lunga carriera professionale (nel mio caso oltre 50 anni di lavoro), ha il maggior dovere di dare l’esempio di correttezza e di onestà, senza trascurare l’equità, che è un valore senza del quale i cittadini si dividono in categorie di privilegiati e di sfigati.
Qual è l’elemento che mette tutti in condizioni di parità? Non certo gli eventi che si succedono  nei decenni, i quali differenziano fortemente la posizione di ognuno, in relazione alla sua capacità ed anche a un piccolo quoziente di fortuna.
L’elemento di democrazia è la possibilità per ciascuno di avere la stessa opportunità di partenza in modo che via via, col proprio sacrificio, con la voglia di crescita e con la propria capacità, vada avanti in un sentiero positivo.
Ai giovani dobbiamo dimostrare quello che abbiamo fatto e come ci siamo comportati prima di dir loro ciò che debbono fare e come si devono comportare. Tutto parte dal nostro auto-addestramento. Fin da quando abbiamo 13 anni, dovremmo capire che dipende da noi e solo da noi modificare i nostri comportamenti per adeguarli ad una convivenza civile, rispettosa e funzionante.

Fin da 13 anni, dovremmo captare gli esempi positivi che vengono dai nostri genitori, ma anche da parenti e conoscenti. Dovremmo abituarci alla lettura come mezzo per migliorare il nostro stato mentale. Cominciare a farci il palato per memorizzare i gusti non solo di cibi e bevande, ma dell’arte, della musica, delle scienze. Quando si beve un buon vino, ma precedentemente non si è catalogato il suo gusto, non lo riconosciamo; quando leggiamo un buon libro, ma non abbiamo catalogato i suoi criteri, non lo comprendiamo.
Noi non possiamo cambiare il nostro carattere, cioè il nostro Dna, ma possiamo modificare fortemente i nostri comportamenti, educandoli in base a principi e valori che debbono essere presenti nella nostra vita, condotta in un consesso civile.

Dunque, c’è un’opera di forte auto-addestramento, sempre consigliabile quando si raggiunge l’età di 18 anni. Fare corsi di training autogeno, in modo da imparare a controllarsi, ad aumentare la soglia di resistenza al dolore, a migliorare la capacità di sacrificio, a rinviare il soddisfacimento di propri bisogni non essenziali.
E poi continuare con l’auto-addestramento, cercando di conoscere bene la nostra debolezza, possibilmente per trasformarla in forza, in modo da corazzarci per affrontare avversità e difficoltà. Il nostro addestramento mentale e fisico fa distinguere la Persona dall’essere istintivo che c’è dentro di noi. Il che non significa muoversi solo in modo ragionato e ragionevole. Ma, qualche volta, seguire il proprio istinto può essere utile, naturalmente nell’ambito di una situazione in cui possa essere misurata tale utilità. L’auto-addestramento significa anche comprendere le nostre pochezze e vacuità, per cui a nessuna persona deve passare per la testa di essere la “più bella del reame”.

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