Il prodotto interno lordo, secondo i dati Istat, nell’ultimo trentennio è cresciuto meno rispetto alla media nazionale.Quali misure la Regione intende mettere in campo?
“La ricetta per far crescere la ricchezza dell’isola è il credito di imposta che partirà i primi di marzo. Le imprese potranno chiedere l’ammissione a questa misura per nuovi investimenti. Come anticipato da uno studio di Prometeia al termine del periodo è previsto che l’incentivazione generi un incremento del 2,8% per gli investimenti e dell’1,1 per cento del PIL. Si tratta di un meccanismo a burocrazia zero, la verifica delle istanze avverrà per via informatica ed entro trenata giorni l’impresa saprà se la sua domanda che Prometeia ha individuato e che avrà ricadute importanti sul Pil. Si tratta di rimodulare le risorse europee, a questo si aggiunga il taglio al numero delle partecipate deciso in questi giorni. La regione ha previsto una spesa di 600 milioni di euro in cinque anni, che doveva attingere dai fondi del Par Fas, che lo Stato non ha ancora erogato e che saranno anticipati dal bilancio regionale”.
“Il piano per il Sud, approvato dal Cipe, determina 1 mld di euro in meno per la Sicilia. I tagli certo non aiutano, vedremo come inciderà questa riduzione per l’isola”.