Come trasformare il dolore in energia - QdS

Come trasformare il dolore in energia

Carlo Alberto Tregua

Come trasformare il dolore in energia

venerdì 10 Dicembre 2010
Veniamo colpiti dal dolore che penetra nelle nostre carni, quando ci accadono eventi gravi che riguardano i nostri parenti prossimi e meno prossimi o la nostra salute.
Il dolore è un fatto istintivo per una persona di normale sensibilità. Esso ci possiede e qualche volta ci stritola. Restiamo inebetiti, anche per lungo tempo, se non ci opponiamo a questa invadenza, umanamente comprensibile.
In qualche caso, abbiamo più capacità reattiva quando capita una disgrazia ai nostri congiunti o ai nostri amici veri, perchè vi è la necessità di dare conforto, dare supporto, sostenere chi è più debole. Quando siamo colpiti nella nostra salute, il dolore ci prende nel vedere diminuita la nostra capacità di vivere.
Più spesso non proviamo nemmeno a darci forza, a provocare una qualunque reazione. Vorremmo guarire quasi per miracolo, non comprendendo che la nostra macchina umana ha i propri tempi e le proprie reazioni.

I farmaci sono un aiuto notevole. Quelli brevettati o generici seguono sempre i protocolli, per cui i medici si affidano meno spesso al proprio intuito e più spesso a quanto stabilito dalla ricerca. Ecco perchè viene fortemente contrastata dalla medicina ufficiale quella gamma di prodotti  biologici e omeopatici che non fanno riferimento ai protocolli ufficiali.
Non bisogna dimenticare, però, che la medicina ufficiale è fortemente legata alle industrie farmaceutiche, le quali hanno come obiettivo i profitti. Non possiamo negare che la tendenza delle prime si rifletta sui medici. Nonostante ciò, milioni e milioni di italiani usano i prodotti biologici e omeopatici e moltissimi medici si sono convertiti ad essi.
Il medico ed oncologo, Umberto Veronesi, dopo cinquant’anni di indicazione verso una ricerca dei farmaci repressivi del cancro, ha condotto una svolta ad “u”. Infatti, da qualche tempo spiega che la ricerca debba essere indirizzata piuttosto alla prevenzione che alla cura, cioè cercare le cause, ancora sconosciute, che fanno generare le perfide cellule cancerogene.

 
Il dolore va contrastato a livello interiore da ognuno di noi mediante un processo di training autogeno, che ci consenta lo sviluppo del controllo del nostro sistema nervoso attraverso un modello elaborato dal nostro cervello per governare gli impulsi.
Il training non è di facile e rapida acquisizione. Ci vogliono anni e, forse, decenni, per riuscire ad essere capaci di contrastare il dolore. Quando il nostro autoaddestramento raggiunge soglie più elevate passiamo alla seconda è più difficile fase: trasformare il dolore in energia. Come fare? Si applica la regola semplice ed antica che ad ogni azione corrisponde una reazione.
Poi ci si pone la domanda:  a che cosa serve struggersi di dolore? Rispondere a questa domanda ci aiuta fortemente a ribaltare una situazione difficile ed a ricominciare a risalire la china per produrre energia. Un’energia via via crescente, quanto più forte è il dolore da cui essa proviene. Il processo di inversione tra negatività (dolore) e positività (energia) ha bisogno di una forza mentale che deve essere autogenerata.

Come si fa a generare e far crescere la propria forza mentale? Anche qui la risposta è semplice: leggere, leggere e leggere; apprendere, apprendere e apprendere; conoscere, conoscere e conoscere.
La nostra infinitesima dimensione di persona umana può crescere continuamente nella misura in cui abbiamo la voglia di farla crescere e siamo disposti a mettere a disposizione il nostro sacrificio, il nostro tempo e la nostra capacità. Questi ingredienti sono spinti dalla lettura, dall’apprendimento e dalla conoscenza che  allargano il nostro orizzonte e lo fanno elevare dalla terra in una immensità che la mente umana può percorrere se possiede il sapere almeno in certi limiti.
San Josemaría Escrivá de Balaguer (1902 – 1975) sosteneva che lo studio è uno strumento di servizio. Bisogna avere libertà, responsabilità e vocazione professionale per elevare la propria capacità di comprensione dei fenomeni umani fra cui il dolore. Comprendendo la sua natura ci mettiamo nelle condizioni di contrastarlo e ribaltarlo in energia.

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