Una sinergia fra associazioni per debellare le insidie della rete - QdS

Una sinergia fra associazioni per debellare le insidie della rete

Elisa Latella

Una sinergia fra associazioni per debellare le insidie della rete

giovedì 20 Gennaio 2011

L’associazione Telefono azzurro con Google ha creato un Centro per la sicurezza on-line per la famiglia. I genitori possono avere consigli e strumenti per un’esperienza sicura on-line

Rischi a portata di click, soprattutto per i più piccoli, che quando navigano in rete si affacciano da una pericolosa finestra su un mondo sconosciuto.  Telefono Azzurro, associazione nazionale a tutela dell’infanzia, presente da tempo anche a Palermo, ha  di recente  collaborato con Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo, per  creare il nuovo Centro per la sicurezza online per la famiglia. Si tratta di una risorsa a cui tutti possono accedere per avere suggerimenti, consigli e strumenti per un’esperienza sicura in rete. Telefono Azzurro ha contribuito attraverso consigli per ridurre i rischi di adescamento online, per combattere il cyberbullismo e i siti che incitano all’anoressia, alla bulimia o al consumo di droghe.
 
Un’iniziativa che si affianca ad un’altra più tradizionale: la “biblioteca” dell’associazione, i cui libri affrontano la sicurezza in Internet, i social network, il bullismo e la separazione e il  divorzio dei genitori. La lotta agli adescamenti in rete dei più piccoli ha radici siciliane. Porta il nome di  Don Fortunato Di Noto, il sacerdote professore di storia della Chiesa presso la sezione distaccata di Noto della Pontificia Università della Santa Croce di Roma,  parroco al santuario diocesano di S. Maria Scala del Paradiso . Più noto, a livello internazionale,  come fondatore dell’associazione Meter, simbolo della sua battaglia contro la pedofilia. Questo prete siciliano si è fatto promotore di diverse iniziative tra cui la “Giornata in memoria dei bambini vittime dello sfruttamento, della violenza e dell’indifferenza” e la “Moratoria Internazionale contro la Pedofilia”.
 
Tutto comincia nel 1996, in seguito ad alcuni eventi accaduti nella sua parrocchia di Avola (il tentato omicidio di una bambina di undici anni e il suicidio di un quattordicenne, vittime di violenze).A partire dal 1997 don Fortunato Di Noto ha iniziato una costante attività di controllo, in collaborazione con la Polizia Postale, sullo sfruttamento sessuale dei bambini e sulla diffusione di materiale pedopornografico su Internet. Ha presentato due petizioni al Parlamento Europeo: una contro l’ammissione alle elezioni politiche olandesi di una lista in difesa dei pedofili, un’altra per contrastare la Giornata dell’orgoglio pedofilo,  tesa a legalizzare la pedofilia.
 
Ma non è tutto. Questo sacerdote siciliano collabora anche con altre associazioni internazionali impegnate in difesa dei bambini: in particolare con i Comitati Bianchi del Belgio (Per non dimenticare Marcinelle) e con “Innocence en danger” (è l’attuale vicepresidente), un organismo internazionale che riunisce le associazioni e i governi di 47 nazioni. La lotta contro la pedofilia è difficile, ma è una battaglia che va affrontata senza mezzi termini. Forse la definizione più esatta di questo dramma è nel titolo del libro scritto da lui e pubblicato dalle Edizioni Paoline nel 2002: “La pedofilia. I mille volti di un olocausto silenzioso”.
 


Focus. Meter attiva a 180 gradi
 
L’associazione Meter (parola che in greco indica madre, accoglienza, grembo, ed in senso più lato protezione) nasce ad Avola (Siracusa) e mira a radicare e promuovere, assieme alla pastorale ordinaria delle comunità cristiane, la cultura, i diritti e la tutela dell’infanzia. Punto di riferimento in Italia e all’estero, per prevenire abusi e maltrattamenti, e progettare interventi mirati di aiuto concreto alle vittime degli abusi sessuali, attuando la “Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” del 1989, l’associazione tende a creare una rete capillare di persone capaci di collegarsi con la società in cui vivono, perché si crei una mentalità di vigilanza, di sostegno e protezione dell’infanzia come tale, rendendo l´abuso, e l´omertà che lo copre “un crimine  per la coscienza collettiva”. Moltissimi, poi, sono i progetti che Meter sostiene nelle scuole. Nella sede centrale di Avola è operativo il “Centro di primo ascolto alle vittime di abuso sessuale e disagio infantile” al quale, chiunque si può rivolgere, anche attraverso il numero verde 800-455270.

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