Formazione a corto di risorse. Nel 2011 utilizzo dei fondi Fse - QdS

Formazione a corto di risorse. Nel 2011 utilizzo dei fondi Fse

Michele Giuliano

Formazione a corto di risorse. Nel 2011 utilizzo dei fondi Fse

martedì 22 Febbraio 2011

Il governo regionale conferma la sua posizione: “In bilancio c’è un buco enorme, non c’è alternativa” . Disponibili solo 120 mln. Il 30 per cento delle ore finanziato da risorse europee

PALERMO – Soldi in cassa non ce n’è, inutile continuare a bussare e chiedere la luna. Il governo regionale alza le braccia e questa volta sembra essere intenzionato a non fare alcun passo indietro nell’ambito del settore della Formazione professionale.
Il faccia a faccia avuto tra l’assessore regionale al ramo Mario Centorrino ed i dirigenti preposti, il Capo di Gabinetto Nino Emanuele, alcuni funzionari dell’Assessorato, con le associazioni degli Enti e le organizzazioni sindacali della Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snal Confsal e Ugl Scuola non ha sortito l’effetto sperato della vigilia. E posizioni del governo sono rimaste sostanzialmente inamovibili in vista dell’avvio dell’anno formativo.
L’assessore ha confermato il ritiro dell’avviso numero 3 riguardante il solo ambito Form, così come ha ribadito che saranno assegnati nel capitolo di bilancio per la formazione, a ridosso oramai dell’approvazione dell’esercizio provvisorio 2011, soltanto 120 milioni di euro. “Purtroppo – ha sottolineato ancora Centorrino – il bilancio della Regione Siciliana ha un buco di due miliardi di euro e sono stati effettuati tagli trasversali”. Quindi non l’ha potuta scampare neanche l’assessorato alla Formazione. Il Capo di Gabinetto ha invece illustrato la proposta per il Prof 2011, dopo il ritiro dell’avviso 3. L’atto di programmazione degli interventi resta unico ma il volume dell’attività si finanzia in due e sarà pagato con i 120 milioni attualmente disponibili in bilancio regionale. Il restante 30 per cento delle ore di attività (stage e attività laboratoriali) sarà invece sostenuto attraverso il Fondo sociale europeo.
Quindi, sempre due bandi ma che investono i tre ambiti in maniera orizzontale e non verticale. Tanto per fare un esempio concreto, se un ente ha avuto assegnato nel 2010 10 iniziative formative da 900 ore ciascuna, appronterà un unico atto di progettazione di 9.000 ore, ma saranno previste due linee di finanziamento. Una per 6.300 ore a carico del bilancio regionale e l’altra da 2.700 ore a carico dell’Fse. A giudizio del Governo questo è l’unica soluzione oggi possibile per consentire una programmazione unica. Per ciò che riguarda il pagamento delle retribuzioni, sempre Emanuele ha riferito che l’emissione dei mandati potrà avvenire dopo la formalizzazione da parte degli enti dell’inizio delle attività propedeutiche ed a fronte dell’accensione di una fidejussione sugli importi che saranno erogati nel rispetto del combinato disposto dall’articolo 2 della legge regionale 25/93 e articolo 39 della legge regionale 23/2002, e comunque nell’attesa che si approvi il piano definitivo per il 2011. A detta sei sindacati però “resta ambigua la posizione dell’assessorato Bilancio riguarda le caratteristiche dei 120 milioni da approntare”.
In tutto questo e organizzazioni di categoria salutano con favore soltanto il ritiro dell’Avviso 3. Per il resto ci sono ancora forti dubbi sulle modalità di finanziamento dell’attività formativa nella parte che riguarda appunto l’incognita per l’effettivo utilizzo dei fondi Fse.
 


Uil scuola. Linea bocciata e senza alcun appello
 
Nessuna delle organizzazioni di categoria della formazione ha appoggiato in queste scelte il governo regionale. La posizione più dura quella della Uil Scuola: “Bocciamo senza appello la linea politica del governo sulla formazione professionale perché restano invariate tutte le motivazioni che hanno spinto i vari sindacati a proclamare lo sciopero regionale del 20 dicembre scorso a Catania. A nostro giudizio l’obiettivo non dichiarato è quello di cancellare, come abbiamo sempre sostenuto, la legge regionale 24/76 eliminando la spesa di bilancio per la formazione e sostituendola interamente con risorse europee. Questa ipotesi, come altre come quella di Centorrino contenuta nella delibera numero 350 del 4/10/2010, o altre ancora non devono mettere in forse il lavoro e la retribuzione dei lavoratori del sistema formativo regionale, cioè di tutti gli operatori impegnati nelle tre filiere sei sevizi formativi”. La Uil propone di: bloccare le assunzioni ed assicurare un progressivo risparmio della spesa a carico del bilancio regionale; creare le condizioni per una più spedita e profonda riorganizzazione del sistema; tutelare il lavoro e le retribuzioni di tutti gli operatori”.

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