Giustizia amministrativa, il 95% è svolta dai Tar - QdS

Giustizia amministrativa, il 95% è svolta dai Tar

Grazia Ippolito

Giustizia amministrativa, il 95% è svolta dai Tar

sabato 19 Marzo 2011

Forum con Pasquale de Lise, presidente del Consiglio di Stato

Quali sono gli eventi più importanti che, per la Giustizia amministrativa, ricorrono nel 2011?
“Nell’anno in cui celebriamo i 150 anni dell’Unità d’Italia, noi ricordiamo sia l’Editto di Racconigi con il quale 180 anni fa è stato istituito il Consiglio di Stato, che il quarantennale della creazione dei Tar (Tribunali amministrativi regionali) istituiti dalla la legge 1034 del 1971. Il 2011, inoltre, è il primo anno in cui il processo amministrativo ha un suo Codice: tale Codice, infatti, è entrato in vigore solo il 16 settembre 2010”.
Ripercorriamo brevemente la storia del Consiglio di Stato, con particolare attenzione all’evolversi delle funzioni consultive e giurisdizionali.
“Il Consiglio di Stato è stato istituito da Carlo Alberto di Savoia con Editto del 1831. Nasceva come organo di consulenza del sovrano, il quale lo presiedeva, e svolgeva solamente funzioni di carattere consultivo. Nel corso degli anni acquisì alcune competenze giudiziarie, di risoluzione controversie, che gli furono tolte con una legge del 1865, sull’abolizione del contenzioso amministrativo. Successivamente, con il venir meno del carattere assolto del regime monarchico, ci si rese conto che le posizioni dei cittadini (allora definiti sudditi) nei confronti dello Stato e delle amministrazioni pubbliche dovessero, in qualche modo, essere tutelate da un giudice imparziale e indipendente. Nel 1889 venne dunque istituita la IV sezione del Consiglio di Stato con funzioni giurisdizionali (fino a qual momento ve ne erano solo tre con funzioni consultive). La competenza giurisdizionale del Consiglio di Stato, nel tempo, è stata implementata e la duplice attività del Consiglio (consultiva e giurisdizionale) è stata poi recepita e istituzionalizzata dalla Costituzione del 1948”.
Quali novità vengono introdotte, nel 1971, con la creazione dei Tar?
“La nascita dei Tribunali amministrativi regionali segna una svolta importante per l’organizzazione della giustizia amministrativa, quella che – in sintesi – decide nel caso di controversie tra il cittadino e la pubblica amministrazione. E’ con la nascita di questi organi, prevista da una Costituente orientata a una maggiore valorizzazione delle realtà locali, che la Giustizia amministrativa si è resa accessibile a tutti, perdendo la connotazione elitaria mantenuta fino a qual momento e avvicinando la gente comune alla giustizia. Nonostante la notevole mole di lavoro, oggi i Tar lavorano molto bene e questo è dimostrato da una circostanza concreta e tangibile: solo il 10% delle sentenze dei Tar vengono impugnate dinanzi al Consiglio di Stato e solo nel 5% dei casi il Consiglio modifica la decisione dei Tar. Questo vuol dire che circa il 95% delle attività di Giustizia amministrativa è svolta dai Tar”.
Quali sono i cambiamenti introdotti dalla Legge “Bassanini” del 1997 nelle attività del Consiglio di Stato?
“La legge Bassanini (o leggi sulla semplificazione amministrativa) segna una svolta nelle funzioni consultive svolte dal Consiglio di Stato. Fino a quel momento erano previste tre sezioni consultive e tre sezioni giurisdizionali. Nel 1997 venne instituita una ulteriore sezione, chiamata “sezione consultiva per gli atti normativi” competente a esprimere il proprio parere sugli atti normativi del Governo”.
Quante sono attualmente le sezioni consultive e giurisdizionali?
“Nel 2010 è stata istituita una nuova sezione giurisdizionale, resa necessaria dall’aumento del contenzioso amministrativo. Con un mio decreto, la III sezione è stata trasformata da consultiva a giurisdizionale, adeguando così l’assetto organizzativo del Consiglio di Stato alla crescita della domanda di tutela giurisdizionale.  Attualmente vi sono dunque 4 sezioni giurisdizionali e 3 consultive. La trasformazione della III sezione non sminuisce l’importanza della funzione consultiva, che è notevolmente cambiata negli anni: da consulenza all’amministrazione a strumento di tutela del cittadino, a meccanismo che garantisca alle varie componenti dello Stato un’azione conforme a quanto previsto dall’ordinamento giuridico”.
 

 
Incarichi direttivi per merito e produttività. Molti ricorsi fatti per gli indennizzi della legge

Qual è il ruolo del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa?
“è il nostro organo di autogoverno, presieduto da me e costituito da magistrati del Tar, da magistrati del Consiglio di Stato e da quattro membri laici eletti dal Parlamento (due dalla Camera dei deputati e due dal Senato della Repubblica). La composizione mista ne garantisce l’apertura all’esterno, inoltre limita sia i rischi di chiusura corporativa, che la dipendenza dei giudici dal potere politico”.
Qual è stata la più importante iniziativa intrapresa dal Consiglio di presidenza dal momento del suo insediamento?
“Una delle prime iniziative intraprese con il Consiglio di presidenza, all’indomani del mio insediamento, è stata la modifica del criterio di conferimento degli incarichi direttivi. E’ stata accentuata la valutazione dei profili di merito e della produttività prima di conferire incarichi direttivi o avanzamenti di carriera, evitando automatismi fondati sull’anzianità di servizio”.
La realizzazione di opere pubbliche, a volte, viene rallentata dai ricorsi al Tar e dalle relativi lungaggini burocratiche. Non è prevista una corsia preferenziale?
“Purtroppo c’è un abuso dei ricorsi: spesso sono gli stessi avvocati a spingere i cittadini a presentare ricorso ai Tar. In alcuni casi, paradossalmente, avvocato e cliente spingono verso un allungamento del processo in modo da ottenere l’indennizzo previsto dalla legge Pinto. Una corsia preferenziale esiste ed è disciplinata dall’art. 23 bis della legge 205 del 2000”.

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