Sicilia orientale, comitato per le opere - QdS

Sicilia orientale, comitato per le opere

Patrizia Penna

Sicilia orientale, comitato per le opere

mercoledì 30 Marzo 2011

A Catania, la presenza del ministro per i Rapporti con le Regioni pone le basi per l’ennesimo tentativo di far decollare le infrastrutture. Solito ritornello: “I soldi ci sono”. Ma è la stessa classe politica che ora grida a non saperli spendere

CATANIA – L’ennesimo tentativo di far partire la costruzione delle infrastrutture necessarie alla Sicilia, in particolare della zona orientale, è stato compiuto ufficialmente, con la costituzione, avvenuta lunedì pomeriggio a Catania, del Comitato strategico del Sistema territoriale. La presenza, tra gli altri, del ministro per i Rapporti con le Regioni e la coesione territoriale Raffaele Fitto, e del presidente della Provincia di Catania e dell’Unione Province d’Italia, Giuseppe Castiglione, ha posto le basi dell’occasione.
“Il problema delle Regioni del Sud non è la mancanza di risorse per la realizzazione di grandi infrastrutture e della logistica, ma la scarsa capacità di spesa. Non voglio entrare in polemica con i governatori, ai quali ho già dimostrato l’oggettività dei dati incontestabili in mio possesso – ha detto Fitto -, ma normalmente la capacità di progettazione e spesa su fondi Fas ed europei non supera il 50% e spesso scende ad appena il 30%. Entro dicembre l’Italia ha a disposizione 8 miliardi di risorse europee ma se questi non saranno impegnati entro maggio verranno persi. Questi fondi, poi – ha aggiunto Fitto – che dovrebbero essere utilizzati per grandi opere con valenza strategica, su vasto territorio, vengono utilizzati per piccoli interventi che potrebbero rientrare nella normale programmazione di un Ente locale”. Un tema che Fitto di recente ha affrontato direttamente anche con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo.
“La carenza della rete logistica nazionale, alla quale stiamo cercando di dare una svolta, costa, secondo uno studio della Banca d’Italia, 40 milioni di euro l’anno al Sistema Italia sul piano della produttività – ha continuato Fitto -. Ultimo dato significativo: il Pon sugli attrattori culturali destinato alle quattro grandi regioni del Sud è, a distanza di 3 anni e mezzo, interamente inutilizzato”.
Il presidente della Provincia, Giuseppe Castiglione, ha sottolineato come il Comitato strategico abbia il compito “di rilevare le criticità dal punto di vista logistico, dei trasporti e della mobilità. Individuare le soluzioni e passare alla progettazione superando i confini meramente amministrativi ma entrando nella logica del sistema territoriale”.
“Il percorso che avviamo oggi si concluderà non con le solite rivendicazioni economiche, ma con il sottoporre al Governo, tramite il ministro, obiettivi chiari, al termine di un percorso condiviso, e il coordinamento della varie risorse finanziarie che siano europee o nazionali – ha dichiarato Castiglione – affinché gli interventi siano realmente utili al territorio, possa consentire di diminuire il gap infrastrutturale e creino le premesse per lo sviluppo economico”. Ma, facendo l’esempio concreto dell’autostrada Ragusa-Catania, non si capisce dove finiscano i problemi di copertura economica e dove inizino quelli progettual-burocratici.
“Dal 2014 parleremo di Europa dei territori e non più di Europa delle regioni – ha concluso Castiglione -. E i territori non sono limitati da confini geografici, politici o amministrativi, ma si aggregano naturalmente attorno a poli omogenei. La Provincia regionale di Catania si fa, quindi, protagonista di un’azione d’avanguardia che porti, tra l’altro, alla realizzazione di un ‘corridoio mediterraneo’ sulla via del mare, da Suez a Gibilterra, che avrà proprio nella Sicilia il suo punto focale della logistica”.
Al Comitato hanno dato adesione i rappresentanti dei maggiori enti locali (Province e città capoluogo) della parte orientale dell’Isola, i rappresentanti dei quattro maggiori sindacati e di Confindustria.
 

 
A Ragusa la pazienza è finita “Autostrada o proteste in serie”
 
RAGUSA – “Il tempo dell’attesa è finita. Non ci bastano dichiarazioni d’intenti e buoni propositi ma soltanto atti concreti per sbloccare l’iter procedurale e rimuovere gli ostacoli burocratici all’avvio della comparazione delle offerte da parte dell’Anas per l’individuazione del concessionario della nuova autostrada Ragusa-Catania”.
Lo afferma il presidente della Provincia Franco Antoci che, a nome del comitato ristretto che segue l’iter della Ragusa-Catania, ha annunciato le azioni di protesta che si metteranno in campo nei prossimi giorni per cercare di sbloccare l’iter burocratico. La prima azione eclatante è l’organizzazione di una marcia lenta da Ragusa e dall’aeroporto di Comiso sino all’aeroporto di Catania per il prossimo 14 aprile, successivamente si chiederà un incontro al presidente dell’Ars Francesco Cascio affinché metta in agenda una risoluzione del parlamento siciliano per l’autostrada Ragusa-Catania e una protesta davanti al Ministero dell’Economia a Roma per la mancata firma del ministro Tremonti all’atto di trasmissione della delibera del Cipe per la registrazione della Corte dei Conti. “Vogliamo mantenere alta la protesta – aggiunge Antoci – perché su tutto l’iter vogliamo chiarezza e certezza sia da parte del Governo Regionale che di quello Nazionale. Il presidente Lombardo deve annullare la lettera del 30 agosto scorso in cui revocava il finanziamento di competenza della Regione siciliana”.

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