La formazione alla resa dei conti oltre 1.300 dipendenti in mobilità - QdS

La formazione alla resa dei conti oltre 1.300 dipendenti in mobilità

Michele Giuliano

La formazione alla resa dei conti oltre 1.300 dipendenti in mobilità

sabato 04 Giugno 2011

La Cisl esce dal sistema e avvia la procedura di liquidità per lo Ial, Istituto addestramento lavoratori. Questo l’effetto della riforma con parametro unico e riduzione dei finanziamenti

PALERMO – Sino ad oggi sono 1.337 i dipendenti della formazione professionale messi in mobilità. Si è messa con numeri alla mano, confermati dagli stessi enti di formazione, la Uil Scuola Sicilia che quindi vede confermati i tanti allarmi sul piano occupazionale che erano stati lancianti già da qualche tempo, prima ancora che si procedesse alla vera e propria riforma del settore da parte della Regione.
Questi esuberi sono legati al doppio effetto dell’applicazione del parametro unico e del taglio del 30 per cento  delle ore, nonché della estensione del periodo propedeutico da due a quattro mesi. Cefop, Ance e Ial Cisl sono gli enti che più di tutti stanno subendo questo effetto-scure. In particolare la Cisl siciliana esce dal sistema della formazione professionale e lo fa avviando la procedura liquidazione volontaria per lo Ial. A renderlo noto il segretario regionale dello stesso sindacato, Maurizio Bernava. In tutto sono 840 i dipendenti dell’ente ma per il momento la mobilità è per 302 unità per effetto del ridimensionamento del finanziamento stanziato dalla Regione. Per l’amministratore unico dello Ial Cisl, Ketty Gangemi, è una situazione "paradossale e incredibile": “Nonostante i versamenti contributivi e previdenziali siano in regola e sia stata attuata una corretta gestione, l’ente si trova in stato d’insolvenza – ha sottolineato.
Il ridimensionamento dei finanziamenti ha esposto lo Ial a una situazione debitoria di 3 milioni di euro per il mancato pagamento delle retribuzione di dicembre e tredicesima più le spese di gestione”. In merito proprio alla riforma del settore, determinato dal decreto numero 1668 e dal Ddg numero 2116, la Uil Scuola parla di “confusione che regna sovrana”: “Il decreto assessoriale introduce lo strumento della convenzione, quello del Dirigente Generale lo rettifica e lo chiama “atto di adesione” ma non ne cambia la sostanza. E che dire della modifica al Ddg 2116 approntata con il Ddg 2170? Come farà l’assessorato a verificare l’esistenza o meno di una figura professionale in un albo che ancora si deve riempiere, quale procedura utilizzerà? Andrà a naso? Ha già abolito le procedure della circolare 10/94?”.
Intanto il testo del governo regionale assicura l’estensione del periodo propedeutico alle attività formative da due a quattro mesi. Ciò significa che i mesi di gennaio e febbraio 2011, limitatamente alla spesa del personale, sono posti a carico del Prof 2011.
“La conseguenza – aggiunge la Uil – è quella che gli enti dovranno sostenere una spesa del personale per 11 mesi con un costo commisurato a 9 mesi. Se gli enti pagano tutti in misura del 100 per cento della retribuzione, come è giusto che sia, il finanziamento di cui al Ddg 2116 il si esaurirà già a luglio 2011”.
Quindi il finanziamento del piano dell’offerta formativa, alla luce del nuovo intervento legislativo, dovrà essere rimpinguato di almeno 32.400.000 euro. “Per i dipendenti non in mobilità – denuncia il segretario regionale della Uil, Claudio Barone – circolano originali interpretazioni dell’assessorato secondo cui in Sicilia non si potrebbero riconoscere i trattamenti di malattia e di maternità”.
 

 
L’approfondimento. Vertice interno al governo regionale
 
Intanto il deputato regionale del Pd, Giuseppe Lupo, rende noto di avere avuto un faccia a faccia con l’assessore Centorrino a cui ha “dettato” quali sono le priorità in questo momento di crisi. “è necessario che il governo regionale – dice Lupo – assicuri la totale copertura finanziaria del piano regionale dell’offerta formativa per l’anno 2011 anche mediante l’eventuale utilizzo, certo nei tempi e nelle procedure, delle risorse del Fondo Sociale Europeo. Il personale della formazione professionale deve essere garantito e utilizzato, eventualmente anche mediante l’attivazione di processi di riqualificazione e potenziamento degli strumenti di sostegno e di tutele sociali, da concertare con le organizzazioni sindacali e degli enti di formazione, nell’ambito delle previsioni normative vigenti, assicurando continuità di reddito. è urgente – continua Lupo – che l’amministrazione regionale provveda ad erogare agli enti di formazione i finanziamenti a saldo sulle attività pregresse. L’attuazione del parametro unico per garantire trasparenza al sistema della formazione professionale deve realizzarsi con l’obiettivo di assicurare la continuità dell’impegno professionale e la valorizzazione del personale del settore.

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