Le Università in rosso richiamate all’appello - QdS

Le Università in rosso richiamate all’appello

Giacomo Tabita

Le Università in rosso richiamate all’appello

mercoledì 05 Ottobre 2011

Approvato in Cdm il decreto sul commissariamento degli atenei. Il Miur avrà il compito di seguire il risanamento

PALERMO – Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo sui parametri di sostenibilità finanziaria e sui criteri di eventuale commissariamento delle università italiane: per lo Stato ci saranno atenei virtuosi e atenei già soprannominati da “cartellino giallo” o “rosso”.
La riforma, che prevede il monitoraggio costante del contesto economico, finanziario e patrimoniale degli atenei, definisce dunque i parametri per individuare situazioni critiche e di deficit finanziario o patrimoniale. Le università che esagereranno con le spese saranno richiamate all’appello, invitate a risanare le finanze e, se questo non dovesse avvenire, scatterà il commissariamento immediato per intervento diretto del Ministro dell’università.
 L’intervento normativo consentirà l’individuazione tempestiva delle situazioni critiche tramite l’organo di controllo contabile e lo Stato potrà avviare un percorso di risanamento, adottando un piano di rientro dalla fase di dissesto finanziario, secondo parametri analiticamente definiti e sotto la vigilanza dei Ministeri dell’Economia e dell’Università (anche per mezzo del Collegio dei revisori dei conti). L’eventuale fase commissariale potrà essere finalizzata al riequilibrio della situazione economica, finanziaria  e patrimoniale del singolo ateneo, anche per garantire il mantenimento di un livello soddisfacente nella qualità della didattica e della ricerca delle università statali.
Nel dettaglio, il decreto definisce e disciplina tre casi specifici ai quali corrispondono altrettanti interventi statali di “contenimento”: l’ipotesi di disequilibrio economico e finanziario e patrimoniale temporaneo, per il quale l’Università intraprende autonomamente un percorso di risanamento, vigilato dal Ministero dell’Università e da quello dell’Economia e delle Finanze; l’ipotesi di dissesto finanziario che comporta l’incapacità dell’ateneo di fare fronte ai debiti liquidi ed esigibili, che impone l’elaborazione da parte dello Stato di un piano di rientro in tempi certi; l’ipotesi che gli atenei, nonostante le citate possibilità di risanamento, non mettano ordine nei propri conti facendo scattare il “cartellino rosso” del commissariamento.
In questa fase, l’organo commissariale avrà l’obiettivo di ripianare i debiti e di ricondurre l’intero sistema-ateneo ad una situazione di equilibrio. In seguito alla procedura commissariale, se per l’università non sussisteranno i presupposti per andare avanti, si procederà a un’operazione di federazione o di fusione ad altro ateneo. Resta da capire in cosa si concretizzerebbe tutto questo per gli studenti e per chi lavora all’interno dell’università.

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