Investimenti in edilizia in calo - QdS

Investimenti in edilizia in calo

Lucia Russo

Investimenti in edilizia in calo

venerdì 21 Ottobre 2011

Dati Svimez 2010 rispetto al 2009 meno gravi, sia pur con una diminuzione complessiva del 3,7%. Solo le agevolazioni per interventi di riqualificazione hanno aiutato il settore

Secondo i dati Svimez, coerenti con quelli di contabilità nazionale, nel 2010 gli investimenti nel settore delle costruzioni sono ammontati a poco più di 112 miliardi di euro (a prezzi costanti 2000), con una diminuzione del 3,7% rispetto al 2009.
Anche se con una riduzione di intensità (–8,7% nel 2009), continuano a farsi sentire gli effetti sfavorevoli della crisi economica in atto dal 2008. Interrotta la lunga fase di crescita che, dal 2000 al 2007, aveva portato ad un incremento del 17,7% degli investimenti e che aveva interessato sia il Centro-Nord che il Mezzogiorno con la stessa intensità.
La flessione degli investimenti nel 2010 ha registrato nel Centro-Nord, infatti, il  -3,2 % a fronte del –9,0% del 2009. Nel Mezzogiorno, la diminuzione degli investimenti è stata più intensa, –4,8%, dopo il –7,8% del 2009. Il peso del Mezzogiorno sul totale degli investimenti nazionali è stato nel 2010 del 27,8%.
Il Mezzogiorno, dopo aver fatto segnare nella prima parte degli anni duemila tassi di crescita degli investimenti più elevati, nell’ultimo quadriennio mostra una forte contrazione, mediamente più forte che nel Centro-Nord.
Nel complesso del decennio 2001-2010 gli investimenti nel settore delle costruzioni sono aumentati nel Centro-Nord dello 0,9% mentre nel Sud si sono ridotti dello 0,5%.
Gli unici dati positivi riguardano le domande per le agevolazioni per la riqualificazione del patrimonio edilizio che, specie al Nord, hanno conservato un trend crescente.
Questo è successo soprattutto per lo stato di obsolescenza del patrimonio abitativo che, in larga parte, deriva dal cosiddetto boom edilizio degli anni ’60; inoltre gli interventi di riqualificazione si rendono necessari per l’effetto di nuove norme e leggi che hanno innalzato i requisiti qualitativi di abitabilità e sostenibilità ambientale.
Gli investimenti per la riqualificazione del patrimonio esistente rappresentano, secondo stime Ance (associazione costruttori edili), quasi un terzo del totale degli investimenti e i due terzi degli investimenti in abitazioni, mostrando per effetto delle agevolazioni fiscali una sostanziale tenuta dei livelli produttivi anche nella fase di crisi.
Il comparto delle costruzioni non residenziali, invece, presenta nel 2010 una riduzione degli investimenti dell’11,6% che fa seguito al –6,0% registrato nel 2009.
L’analisi dei dati sui mutui erogati per investimenti nel comparto delle costruzioni, di fonte Banca d’Italia, evidenzia una attenuazione della flessione registrata negli scorsi anni: –0,8% per l’edilizia residenziale e –2,3% per quella non residenziale nei primi 9 mesi del 2010, dopo rispettivamente il –15% e il –18,3% del 2009.
Un sensibile aumento ha interessato l’erogazione di mutui alle famiglie per l’acquisto di abitazioni: nei primi nove mesi del 2010 si è registrato un aumento di oltre il 17% rispetto allo stesso periodo del 2009; tutte le regioni meridionali, ad eccezione dell’Abruzzo, registrano valori ben superiori. Parte dell’aumento, circa il 40% secondo stime di Mutuionline, è, però, dovuto alle operazioni di ricontrattazione da parte delle famiglie di mutui già in essere.

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