La città mantiene un’inedita armonia tra opere del passato e architetture contemporanee
La Coppa America del 2007 ha trasformato Valencia da un luogo di passaggio verso la Costa del Sol a una delle mete principali della Spagna, come Madrid e Barcellona.
L’architetto Santiago Calatrava ha firmato l’avveniristica Ciutat de les Arts i les Ciències, un’immensa area che ospita l’acquario più grande d’Europa e l’Emisferio, un complesso a forma di occhio umano, che svetta tra i laghi artificiali del sito, in un’esplosione di architettura futurista, dove il bianco è il grande protagonista.
Merito della Coppa America del 2007 o di Santiago Calatrava? Poco importa sapere chi ha reso questa città giovane ed eclettica. Tanti gli interventi, come l’ex l’alveo del fiume Turia trasformato in un’oasi verde lunga 9 Km, dove arredi urbani per i più piccoli, fontane e laghetti rappresentano i pit-stop per la lunga pista ciclabile. Ancora bianco per la moderna infrastruttura del porto; l’edificio Vele e Vents, firmato dall’architetto britannico David Chipperfield in collaborazione con lo studio catalano b720, ha ridisegnato lo skyline della città, come l’argento del “Container” del nostro Renzo Piano, per il padiglione di Luna Rossa. Valencia ha anche un’anima antica e la visita al Mercado Central è una tappa da non perdere. Gioiello dell’architettura postmodernista, i colori e i suoni di questo mercato affascinano il visitatore che non sa dove concentrare lo sguardo perché attratto sia dall’esposizione dei banchi di pesce che dalla imponente cupola, che domina la scena. La Cattedrale, esempio di gotico e romanico, custodisce al suo interno il Santo Graal e attrae fedeli da tutto il mondo.
Poco più in là non si può perdere la visita della Lonja, già patrimonio dell’Unesco dal 1996, è uno dei monumenti del gotico civile d’Europa, primo luogo di scambio di merci per i commercianti di Spagna. Al suo interno il salone delle colonne elicoidali o salone delle contrattazioni è di stupefacente bellezza.
La vita di Valencia scorre nel quartiere millenario di Barrio del Carmen, dove tra vicoletti e labirintiche stradine si respira un’aria medievale, e le Torri di Quart e e di Serranos , la fanno da padrona. Le spiagge della città rimandano alla movida delle isole baleari: ciringhiti attrezzati offrono tapas, paella e “l’Agua de Valencia” ‐drink a base di succo d’arancia‐ per intrattenere i turisti fino a notte tarda, aspettando che una nuova alba illumini questa perla dell’architettura spagnola.
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