Il Mercato immobiliare cambia in funzione delle nuove tasse - QdS

Il Mercato immobiliare cambia in funzione delle nuove tasse

Lucia Russo

Il Mercato immobiliare cambia in funzione delle nuove tasse

giovedì 03 Maggio 2012

Previsioni del Censis che gli ultimi dati dell’Osservatorio immobiliare confermano almeno per il 2011. Il valore al metro quadro più alto a Palermo, più basso a Caltanissetta e Ragusa

CATANIA – Secondo uno studio del Censis il 2012 si concluderà, per effetto della nuova imposta sugli immobili (Imu), con una forte riduzione del valore delle case. Se le previsioni del centro studi si realizzassero veramente, si tratterebbe del primo calo dei prezzi registrato sul mercato a partire dal 1992-93, quando i costi degli immobili crollarono del 60%.
Precisamente, secondo lo studio del Censis, a fine anno i prezzi delle case potrebbero registrare una flessione compresa tra il 20 e il 30%. A provocare lo smottamento del mercato immobiliare, stando a quanto registrato dall’indagine, è la proverbiale prudenza degli italiani. I nuclei familiari dello Stivale, infatti, sarebbero pronti a mettere in vendita le seconde case pur di non vedere i propri risparmi intaccati dalla tassazione.
Le agenzie immobiliari, però, non ritengono realistiche le previsioni del Censis, semmai ammettono che per le seconde case in località non pregiate, i proprietari, pur di vendere, saranno disposti ad abbassare i prezzi, ma il calo non sarà così immediato.
In attesa di vedere quali saranno i reali impatti dell’Imu, quello che è certo è che il settore edilizio è pesantemente colpito dalla crisi, come dimostrano le statistiche dell’Istat: a febbraio l’Istat certifica un crollo delle costruzioni del 20,3% rispetto a un anno fa, mentre su gennaio il calo sfiora il 10%. Di fatto, il settore registra il peggiore andamento dal gennaio 2009.
Nell’ultima pubblicazione trimestrale (relativa al IV trimestre 2011) dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del Territorio, datata 15 marzo 2012, emerge che nel 2011 le compravendite sono diminuite dell’1,9 per cento rispetto al 2010, anno in cui i volumi di compravendita erano rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 2009. Su base annua tutti i settori (residenziale; terziario; commerciale; produttivo) hanno registrato nel 2011 un segno negativo ad eccezione del settore produttivo che ha mostrato una buona crescita dei volumi di scambio (+5,3%).
Per quanto riguarda le quotazioni medie delle abitazioni nel II semestre 2011, il valore medio nazionale per unità di superficie degli immobili residenziali, dopo due semestri di lievi incrementi, si è mantenuto stazionario (-0,03%) rispetto al I semestre 2011. La quotazione media è stata pari a 1.583 €/mq.
Stazionaria è risultata anche la quotazione media nei capoluoghi (-0,02%), per i quali nel II semestre 2011 è stato calcolato un valore medio delle abitazioni pari a 2.299 €/mq. Palermo e Catania lo superano, mentre Messina sta leggermente al di sotto oscillando tra il valore minimo di 1.650 €/mq e il valore massimo di 2.650 €/mq, come si vede dalla tabella pubblicata. La quotazione media per le abitazioni nei Comuni non capoluogo, infine, è risultata pari a 1.319 €/mq.
Il valore del patrimonio immobiliare residenziale compravenduto nel 2011, determinato con una stima di larga massima dall’Osservatorio del mercato immobiliare, è pari a circa 101 miliardi di euro, in lieve calo (-0,4%) rispetto al valore stimato per il 2010 (101,4 miliardi di euro). Tale diminuzione è risultata più elevata al Sud (-1,6%) e minore nel Centro (-0,4%); stabile, invece, al Nord.
 

 
Crisi intermediari. In aumento la quota di vendite dirette
 
Nel complesso, gli Agenti immobiliari dipingono un quadro di forte crisi del settore.
Così è scritto nel primo numero 2012 del bollettino a cura dell’Agenzia del Territorio “AT News Economia immobiliare”.
Difficile capire, allora, – scrive Caterina Andreussi nell’articolo intitolato “In calo il mercato immobiliare nel 2011” – l’aumento di compravendite nell’ultima parte del 2011 che si è registrato soprattutto nelle grandi città (+8% medio per le prime otto metropoli). è da tener presente, in primo luogo, che non tutto il mercato passa per l’intermediazione immobiliare e che potrebbe essere aumentata, quindi, la quota di vendite dirette o dovute ad enti privati o pubblici che cedono la proprietà ai propri inquilini.
In secondo luogo gli agenti immobiliari registrano con un certo anticipo l’andamento del mercato, poiché tra il compromesso (atto con il quale l’agente immobiliare ritiene conclusa la vendita) e il rogito notarile che viene registrato dagli uffici di pubblicità immobiliare dell’Agenzia del Territorio possono passare anche diversi mesi.
Se le percezioni manifestate dalle agenzie immobiliari fossero giuste probabilmente le conseguenze (calo delle compravendite registrate) si vedranno nei dati relativi ai primi mesi del 2012, per cui si potrà verificare o meno tale ipotesi a fine del primo trimestre 2012.
Le agenzie immobiliari, come dati già pubblicati, segnalano nell’ultimo sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni (Rapporto sul IV trimestre 2011 edito a cura di Banca d’Italia – Tecnoborsa – Agenzia del Territorio) un aumento sia dello sconto praticato, sia dei tempi di vendita, nonché la maggior difficoltà ad ottenere finanziamenti dagli istituti di credito.

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