Il focus sul sistema giustizia nella relazione del presidente del distretto palermitano, Matteo Frasca. “La prescrizione ‘medicina sintomatica’ che però produce gravi effetti collaterali”
PALERMO – “La prescrizione allo stato appare l’unica medicina sintomatica per trattare la patologia cronica da cui è affetto il nostro processo: la sua lentezza. Ed è proprio questa, quindi, la patologia da affrontare, perché incide in modo determinante sulla efficienza del processo, valore che deve stare a cuore a tutti, avvocati, magistrati, operatori del diritto, senza distinzioni di sorta, perché è un bene posto a garanzia dei diritti dei cittadini”. È questo uno dei passaggi più significativi della relazione sull’amministrazione della giustizia predisposta dal presidente della Corte d’Appello di Palermo, Matteo Frasca, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, in programma oggi nel capoluogo siciliano.
“L’irragionevole durata del processo – ha aggiunto – viola un diritto fondamentale dell’imputato, ma il trattamento di questa patologia non è certamente la prescrizione, che è stata definita soltanto una ‘medicina sintomatica’, un apparente rimedio che però è produttivo di gravi effetti collaterali che si traducono in un aggravamento dell’inefficienza del processo penale. L’obiettivo, quindi, deve essere quello di assicurare tutela al diritto alla ragionevole durata del processo ed evitare gli effetti devastanti della prescrizione”.
Il tema della prescrizione, secondo Frasca, “proprio per la sua delicatezza e per la sua rilevanza impone a giuristi, avvocati e magistrati un approccio scevro da pregiudizi ideologici o condizionato da interessi corporativi, per analizzare con coerenza e onestà intellettuale la questione nella sua rilevanza scientifica e nelle sue ricadute pratiche”.
Nella relazione, ampio spazio è poi dedicato ai numeri, in particolare sull’aumento, di oltre il 400 per cento rispetto allo scorso anno, dei casi di femminicidio avvenuti nel distretto della Corte d’Appello di Palermo. Fra il primo luglio del 2018 e il 30 giugno di quest’anno sono state 16 le donne (+433%) uccise contro tre di un anno prima. Raddoppiati anche i tentati omicidi: 13 fra luglio 2018 e giugno 2019, sei lo scorso anno.
In crescita anche il numero di omicidi volontari, consumati o tentati. “Si registra – ha sottolineato Frasca – un numero di notizie di reato in materia di omicidio volontario consumato pari a 75 (+27%) rispetto all’anno precedente e di 56 in materia di omicidio volontario tentato (+37%)”.
Aumentano anche le notitiae criminis riguardanti gli omicidi colposi per violazione delle norme antinfortunistiche (+22%), mentre risultano diminuite quelle sugli omicidi colposi per violazione delle norme sulla circolazione stradale (-23%). Crescono invece le denunce per casi di lesioni colpose per violazione delle stesse norme (+16%) e diminuite del 35% quelle per lesioni colpose per infortuni sul lavoro.
“Sostanzialmente stabili”, inoltre, i dati relativi al numero di violenze sessuali registrate fra luglio 2018 e giugno 2019. I casi di violenza sessuale sono stati 491, a fronte dei 494 denunciati lo scorso anno. Aumentano invece, mantenendo un andamento pressoché costante negli ultimi tre anni, sia i reati di stalking, passato da 911 a 1.036, che quelli di pedofilia e pedopornografia che da 97 dello scorso anno sono divenuti 111 (+14%).