“Turismo massacrato”, ripartire a giugno o morire. Rischiano di andare in fumo tre miliardi - QdS

“Turismo massacrato”, ripartire a giugno o morire. Rischiano di andare in fumo tre miliardi

“Turismo massacrato”, ripartire a giugno o morire. Rischiano di andare in fumo tre miliardi

martedì 21 Aprile 2020

L’assessore regionale al Turismo Manlio Messina: “Pagheremo parte delle vacanze ai turisti, si punterà sul mercato interno”. Toti Piscopo (Federturismo), "qualsiasi intervento vano senza un reale snellimento burocratico". Vittorio Messina (Confesercenti), "servono pareri degli esperti sulla sanificazione dei lidi balneari e delle strutture turistiche”

Le agenzie di viaggio e i tour operator siciliani lanciano un grido d’allarme. Con l’avvento dell’emergenza Covid-19 e senza i dovuti correttivi, “un valore complessivo di 1 miliardo di euro rischia di andare in fumo e 450 imprese potrebbero essere costrette a chiudere, il 45 per cento delle 1000 agenzie di viaggio operanti sull’Isola”. Tante imprese del settore scalpitano perché vogliono riaccendere i motori ma “si parla di almeno il 95% di cancellazioni di prenotazioni solo per marzo”. Quali sono gli scenari presenti e futuri? Lo abbiamo chiesto all’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, al presidente di Federturismo Sicindustria Palermo, Toti Piscopo, e a Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia. Qualche spiraglio per il settore proviene dall’ok di Palazzo Chigi ai lavori di manutenzione per i campeggi e gli stabilimenti balneari e dai voucher turistici promossi dalla Regione.

Il mondo del turismo e le attività di tour operator che gravitano attorno ad esso sono in grande difficoltà a causa dell’emergenza Covid-19. Un valore complessivo di 1 miliardo di euro che rischia di andare in fumo e 450 le imprese che potrebbero essere costrette a chiudere, il 45 per cento delle 1000 agenzie di viaggio operanti sull’Isola. A tracciare il bilancio sono state due tra le maggiori sigle che riuniscono agenzie di viaggio e tour operator: Assoviaggi (Confesercenti) e Fiavet (Confcommercio).

Già ad inizio pandemia era stata stimata dall’istituto Demoskopika una contrazione nella spesa turistica di quasi 690 mila euro e di più di un milione 140 mila arrivi nella nostra regione nell’anno in corso. Ma eravamo, per l’appunto, solo a inizio pandemia.

A tutto questo si aggiunge che un’eventuale mancata riapertura al pubblico di stabilimenti balneari e strutture ricettive a giugno causerebbe nell’Isola una moria di imprese e decine di migliaia di nuovi disoccupati. Un’evidenza tangibile che ha spinto Palazzo Chigi prima e il presidente della Regione Musumeci poi ad autorizzare il personale degli stabilimenti balneari e dei campeggi ad accedere e realizzare i lavori di manutenzione ordinaria nel rispetto delle vigenti prescrizioni sul contenimento del contagio. In Liguria, Friuli Venezia Giulia e Abruzzo i lavori sono già iniziati ed hanno anticipato l’iniziativa presa a livello nazionale. La Sicilia potrà farlo da questa settimana.

Come ripartire? Il QdS ha sentito il parere del presidente di Federturismo Sicindustria Palermo, Toti Piscopo, e quella di Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia, in un’intervista “doppia” (in basso).

L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, rivela al QdS il suo punto di vista sul presente e sul futuro del comparto e sottolinea: “Si parla di almeno il 95% di cancellazioni di prenotazioni solo per marzo” e rilancia iniziative per far ripartire il comparto.

In questi giorni si è parlato di pacchetti turistici a prezzo scontato col contributo della Regione…
“I voucher per implementare il turismo sono una proposta che è stata approvata dalla Giunta. Siamo in sede di finanziaria e quindi dovrà essere approvata dall’Aula. I voucher faranno in modo che la Regione possa contribuire in maniera concreta al sostegno del settore tramite le agenzie di viaggio e i tour operator. Si acquistano, ad esempio, tre giorni di vacanza al prezzo di due e la Regione interviene per il gap restante. Al momento non possiamo fare ‘fughe in avanti’ sulla possibilità d’acquisto tramite portali online”.

Cos’altro sta programmando l’Assessorato regionale per rilanciare il turismo appena finita l’emergenza?
“Come assessorato abbiamo modificato il nostro piano promozionale da mettere in campo non appena sarà possibile e stiamo lavorando su una campagna mediatica. Aspettiamo notizie più rassicuranti per dare una spinta al settore che è stato massacrato e ne uscirà massacrato da questa crisi. Il turismo sta subendo danni gravissimi, tra i settori più penalizzati, che avrà maggiori difficoltà a ripartire”.

Quanti turisti ci dovremmo aspettare entro fine anno per “salvare” la stagione o per rendere almeno accettabili le perdite? Quanto fatturato e quante presenze sono “andate perse” in Sicilia fino a questo momento?
“Oggi non conosciamo la data in cui sarà possibile ripartire con la nostra vita normale, quindi non possiamo sapere quando ripartiremo. Non abbiamo ancora numeri precisi, ma posso affermare che si parla di almeno il 95% di cancellazioni di prenotazioni solo per marzo e questo ci fa già capire quanto abbiamo perso. In fumo anche il periodo Pasquale, fondamentale da sempre per il turismo siciliano, con forti presenze anche dall’estero”.

È prevista una promozione turistica mirata al mercato interno, agli italiani che magari avranno più facilità a spostarsi nelle prime fasi?
“L’Italia sta pagando un prezzo altissimo e speriamo che possa essere tra i primi ad uscire fuori dalla pandemia. Dovremo puntare da subito al mercato nazionale e sarà fondamentale il mercato siciliano. Dobbiamo aiutare le nostre imprese, consumando prodotti siciliani, viaggiare in Sicilia e andare in vacanza nelle nostre isole, far lavorare i nostri albergatori, i nostri b&b, i nostri agriturismi, le nostre case vacanza, le nostre guide, così potremo aiutare in concreto le nostre imprese”.

Giugno potrebbe essere il mese “giusto” per far ripartire alberghi e b&b, magari a “mezzo regime”?
“Me lo auguro, ma è una valutazione complessa che naturalmente non investirà solo il mio assessorato. Credo che promuovere la vacanza in Italia sarà più semplice nella fase iniziale post pandemia. Tuttavia, non possiamo abbandonare il mercato estero, anzi dobbiamo continuare a lavorare, come stiamo facendo, mantenendo contatti, presenza se possibile alle prossime fiere internazionali. Essere e farci trovare pronti”.

Toti Piscopo, presidente Federturismo Sicindustria Palermo, sull’emergenza in atto

Le agenzie di viaggio stimano un miliardo di euro di perdite a causa dell’emergenza covid-19. Qual è la stima di Sicindustria per le imprese turistiche isolane?
“È un valore attendibile, anche se la realtà è molto più complessa e il danno reale inestimabile e va ben al di là del fatturato attualmente perso, che non si limita alle sole agenzie di viaggio, ma colpisce un numero enorme di persone che da sempre hanno alimentato l’economia del settore. Un settore che va ripensato, rimodulato, riprogrammato sulla base del nuovo modello di vita che riemergerà nel breve, medio e lungo periodo”.

Capitolo lidi, alberghi e b&b: quando dovrebbero iniziare i lavori nei lidi per non “bruciare” la stagione? Cosa si metterà “in campo” per garantire la sicurezza degli utenti in alberghi, b&b e lidi?
“La Pasqua segna abitualmente l’avvio della stagione balneare. Quest’anno, però, mancano certezze e prospettive, a partire dall’assegnazione delle spiagge demaniali fino ad arrivare alle caratteristiche che dovranno avere i lidi per garantire la salute dei cittadini. Analoga esigenza per le strutture ricettive che, in maniera autonoma, stanno adeguando le proprie strutture in attesa di conoscere i parametri di sicurezza individuati. Sicuramente occorrerà, in ogni caso, darsi una prospettiva di sviluppo innovativo, delineando una politica commerciale complessiva, che non vuol dire abbassare i prezzi, ma tenere conto delle diverse strategie di penetrazione sui mercati e sui diversi sistemi di vendita oggi in uso”.

Quali iniziative è necessario attivare per incentivare il turismo?
“Nei tempi giusti e nei modi programmati, la priorità è riportare i turisti in quest’Isola. Al tempo stesso, però, dico chiaramente che qualsiasi intervento risulterà vano senza un reale snellimento burocratico e senza la volontà politica di fornire alle imprese una visione strategica di sviluppo possibile, regole certe, opportunità reali e meno assistenzialismo. Questa drammatica ed inaspettata emergenza sanitaria ha rilevato, oggi più di ieri, un fatto noto e più volte denunziato, ossia la fragilità del nostro sistema turistico. Un sistema obsoleto poggiato su fondamenta di argilla che sprofondano nella totale assenza di una legislazione turistica moderna, giusta e competitiva che, pur nell’ambito delle autonomie statutarie, recepisca normative nazionali ed europee, dando validità giuridica e certezze di diritto agli operatori turistici sia del privato che del pubblico. Uno sforzo che deve essere pari a quello degli operatori privati che devono coltivare e puntare a sviluppare una cultura d’impresa più aggregativa e meno individualista”.

“Una situazione che si aggiunge alle ampie problematiche infrastrutturali che certo non favoriscono il consolidamento delle aziende e la loro competitività; occorre utilizzare questo momento di stallo, per fare uno sforzo complessivo di onestà intellettuale finalizzato ad analizzare, senza pregiudizi o colpevolizzazioni, tante criticità. L’organizzazione turistica in Sicilia è piuttosto approssimativa, per usare un eufemismo, e va modellata ispirandosi alla organizzazione delle grandi aziende che elaborano le proprie strategie sui 5 elementi, tra loro coordinati: pianificazione, programmazione, marketing, comunicazione e supporto alla commercializzazione”.

Vittorio Messina, presidente Confesercenti Sicilia
Stagione 2020 compromessa avremo solo un turismo locale

Il settore balneare è investito in pieno dall’emergenza sanitaria…
“La stima della Fiba Confesercenti per i balneari in Sicilia è di un mancato fatturato di un miliardo, senza contare l’indotto. La stagione 2020 è compromessa e dalla fine del lockdown avremo solo un turismo locale per cui è necessario pensare al dopo emergenza e affrontare i problemi in questa ottica. Certamente si deve procedere verso l’esenzione del canone per le concessioni demaniali per tutto il 2020 e occorre intervenire tempestivamente per garantire in tempi celeri l’estensione del concessioni demaniali marittime fino al 2033 senza che ciò determini ulteriori oneri pecuniari ed amministrativi per i titolari delle concessioni demaniali”.

Quando dovrebbero iniziare i lavori nei lidi per non bruciare la stagione?
“Per preparare i lidi in modo da accogliere l’utenza siamo già in ritardo. Avevamo chiesto di potere avviare al più presto l’installazione per essere pronti a ripartire anche perché l’80 per cento delle imprese balneari sono micro e piccole imprese, molte a conduzione familiare e in questo momento non possono fare assunzioni”.

Cosa si metterà “in campo” per garantire la sicurezza degli utenti?
“I titolari aspettano indicazioni e sono pronti ad adottare tutte quelle misure che dovessero rendersi necessarie per evitare eventuali violazioni rispetto alle misure di contenimento del contagio dal Covid-19. In questo senso come Confesercenti, al fine di potere presto fare aprire gli stabilimenti, abbiamo chiesto, assieme alle altre sigle che si occupano della materia, l’avvio di un confronto con la Regione per predisporre un protocollo che stabilisca le misure di distanziamento e le modalità per sanificare gli ambienti”.

Quali iniziative si intendono attivare per incentivare l’arrivo dei clienti?
“Gli stabilimenti balneari rappresentano un presidio fondamentale per tutto quanto si verifica sui litorali. Un punto di riferimento che attualmente si conferma come un asset strategico per garantire lo spazio di propria competenza e una situazione di sicurezza sia per godere del demanio che per usufruire dei servizi. Le incognite sono tante e servono pareri anche degli esperti anche su temi come la sanificazione”.

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