I vaccinati non solo non si infettano o se lo fanno in maniera del tutto non grave, ma sono infettivi per gli altri almeno 5 volte meno e per un tempo molto più "veloce"
I vaccinati non solo non si infettano o se lo fanno in maniera del tutto non grave, ma sono infettivi per gli altri almeno 5 volte meno e per un tempo molto più “veloce”.
A scriverlo è Bruno Cacopardo, direttore Unità Operativa Malattie Infettive dell’ospedale Garibaldi di Catania, professore Malattie Infettive Università’ Di Catania, Membro Del Consiglio Direttivo Nazionale della Società Di Malattie Infettive e Tropicali.
“Poche ore fa è stato pubblicato questo lavoro assolutamente decisivo, concentrato a valutare il subset dei soggetti che si infettano con la variante Delta: lo studio confronta gli esiti clinici e virologici tra vaccinati e non vaccinati – scrive Cacopardo -. Quello che emerge con drammatica evidenza è che, oltre alla ben nota protezione clinica (nessuno dei vaccinati muore e nessuno va in ospedale), nei vaccinati il tempo di declino della carica virale (pur partendo dalla stessa concentrazione virale dei non vaccinati) risulta, alla fine, circa 5 volte più rapido.
La fase di eliminazione virale nasofaringea nel gruppo dei vaccinati è tanto breve da apparire quasi impercettibile. Ergo…i vaccinati albergano il virus variante per molto meno tempo e a cariche virali molto più basse”.
Cacopardo conclude: “Chiunque si intenda anche da amatore, di virologia, comprenderà che i vaccinati hanno una probabilità esponenzialmente più bassa dei non vaccinati sia di contagiare che di elaborare una mutazione. Si chiude qui (almeno per me) definitivamente, la questione vaccinale: di fronte alle evidenze incontrovertibili il silenzio è d’oro. Da oggi in poi ogni discussione sulla contagiosità e sulla patogenicità dei vaccinati (percorribile finchè si vuole in un regime libertario e in un paese in cui davanti ad un boccale di birra si può sostenere qualsiasi tesi) avrà la stessa valenza anticopernicana della ipotesi che sia il Sole a girare attorno alla terra”.