Il solare non sorge in Sicilia - QdS

Il solare non sorge in Sicilia

Il solare non sorge in Sicilia

martedì 19 Maggio 2009

Energia. Il sistema incoerente sganciato dalla logica.
La situazione. La Sicilia è la regione d’Italia più irradiata, ma l’energia solare produce potenze inferiori alle regioni del Nord. Questo, nonostante nel 2008 sia stato registrato il picco delle installazioni.
Il freno. Pastoie burocratiche e un sistema di incentivi mirato fin troppo alla realizzazione di parchi eolici non hanno consentito lo sviluppo di un settore strategico per liberare l’Isola dal petrolio.

PALERMO – Da una parte la speranza di una crescita adeguata per le rinnovabili, che secondo dati del GSE, hanno creato 2,3 milioni di posti di lavoro negli ultimi 5 anni in Italia. Dall’altra il ritorno al nucleare che dopo due decenni aprirà una nuova stagione di promesse ed interrogativi in tutta la penisola. Intanto proprio a proposito del DDL 1195, quello concernente il ritorno del nucleare, è stato presentato da Cesarino Monti, vicepresidente Commissione Ambiente al Senato, un emendamento che incentiverà la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica: si parla di un risparmio dal 5% al 10% dei costi che i comuni hanno in bilancio. Questa nuova sensibilità politica, ma anche economica, sembra confermata dagli ultimi dati del GSE, Rapporto Il Fotovoltaico,  risultati del Conto Energia al 31 dicembre 2008, visto che l’Italia è passata da 7.625 impianti del 2007 per una potenza installata pari a 78,9 MW a 31.875 impianti del 2008 per una potenza installata pari a 417,6 MW. E ci si aspetta ancora di più.

L’8 maggio scorso alla SolarExpo di Verona Arturo Lorenzoni ha esaltato la forza ascendente del fotovoltaico italiano e ha annunciato che secondo uno studio si dovrebbe giungere a quota a 2200 MW installati nei prossimi anni.
In questo trend crescente anche la Sicilia cerca di fare la sua parte, ma non è ancora abbastanza per la regione del sole. L’isola è passata da 342 impianti del 2007 a 1.546 impianti del 2008 per una potenza installata pari a 17 MW. Troppo poco, soltanto a considerare il milione e mezzo di famiglie residenti. “La Sicilia che è la regione d’Italia più soleggiata – ha precisato Gianluca Mallo, direttore commerciale del Confidi riprendendo il tema del convegno L’ambiente e la ricerca di energie alternative, svoltosi di recente a Ragusa – a causa di un’inadeguata informazione e di una scarsa assistenza finanziaria non sfrutta quasi per niente l’energia  alternativa”.
L’isola in effetti, pur producendosi in uno sforzo importante per sfruttare la potenzialità della sua invidiabile posizione geografica, viene surclassata da altre Regioni italiane che godono di una posizione certamente meno invidiabile: Lombardia (49,3 MW), Piemonte (32,6 MW), Veneto (28,1 MW), Trentino (31,3 MW) e Puglia (51,7 MW) solo per fare qualche esempio.

La Sicilia conta appena il 4,9% della distribuzione nazionale di impianti, con una produzione annuale, secondo dati forniti dal Rapporto della Filiera dell’Energia dell’Assessorato all’industria della Regione, pari a 1,5 GWh, cioè il 3,8% della cifra italiana. È certamente vero che anche in Italia c’è un deficit da recuperare, 49mila GWh prodotti da fonti rinnovabili e appena 39 di fotovoltaico, ma in Sicilia, nonostante la situazione statistica sia sostanzialmente similare a quella italiana, 1012,5 GWh prodotti in totale a fronte di 1,5 di fotovoltaico, esiste una situazione perversa per lo sviluppo incontrollato dell’eolico che negli anni ha fatto registrare un aumento impressionante, passando da 31 GWh del 2001 a quota 854,7 GWh nel 2007, cioè l’84% dell’intera energia da fonte rinnovabile prodotta nell’isola. Perché questa atipicità? La risposta è affidata ai dati, o meglio ai finanziamenti che piovono sulle pale eoliche, a partire dai certificati verdi che ne finanziano in Italia il 35% contro lo 0,003% del fotovoltaico, secondo l’ultimo rapporto Incentivazioni delle Fonti rinnovabili con il sistema dei certificati verdi, bollettino al 30 giugno 2008. Sempre l’eolico prende nell’isola il 33% di tutti i finanziamenti sulle fonti rinnovabili che arrivano alla legge 488. Un giro d’affari di 400 milioni. E il per resto? Solo briciole. Il fotovoltaico cerca di tenersi stretto i suoi contributi che nel 2007 sono stati 116.072 euro per gli impianti con convenzione attiva. Ma che ci sia la volontà di cambiare pare emergere già dal Pears e dalle dichiarazioni di Lombardo. “Mi rivolgo a tutti i siciliani – ha precisato il presidente – perché si aprano al fotovoltaico. Il fotovoltaico serve alla famiglia, serve all’artigiano, serve alla piccola azienda, perché è il mezzo che può ridurre i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese”.

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