Agenzie per il lavoro, Sicilia potenzia l'alternativa ai Centri per l'impiego - QdS

Agenzie per il lavoro, Sicilia potenzia l’alternativa ai Centri per l’impiego

Agenzie per il lavoro, Sicilia potenzia l’alternativa ai Centri per l’impiego

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venerdì 14 Gennaio 2022

L’assessorato regionale al Lavoro amplia la rete e salgono a 229 gli enti accreditati e 321 le sedi operative

“Abbiamo garantito il più ampio accreditamento possibile e i frutti si stanno vedendo”. L’assessore regionale al  Lavoro, Antonio Scavone, commenta soddisfatto il continuo aumento in Sicilia delle Apl, le Agenzie del lavoro che sono tenute a garantire determinati parametri per avere il “visto” della Regione. Di anno in anno crescono queste strutture.

In questi giorni è stato approvato l’elenco unico dei soggetti autorizzati all’erogazione dei servizi per il lavoro, e comprende 229 enti con 321 sedi accreditate. Lo stesso elenco è presentato in una seconda forma, che comprende i medesimi soggetti distribuiti secondo la localizzazione della sede operativa accreditata.

Cosa fanno le Agenzie del lavoro

Questi enti, pubblici e privati, sono autorizzati ad erogare i servizi per il lavoro per i quali hanno chiesto l’accreditamento, nelle sedi individuate, adottando tutte le prescrizioni indicate dagli uffici regionali e devono adempiere a tutti gli obblighi indicati nell’avviso relativo al nuovo sistema di accreditamento dei soggetti pubblici e privati per l’erogazione dei servizi per il lavoro in Sicilia.

Lo scorso anno gli enti autorizzati erano 225, e prima ancora erano 219, tra centri per l’impiego e privati. Le cifre sono gradualmente aumentate negli anni: nell’anno della sua istituzione, il numero si fermava a 188 sportelli in tutto, gestiti da 150 enti, che hanno potuto accedere all’elenco dopo la riforma dei termini e delle modalità per l’accreditamento presso la Regione Siciliana.

Dal punto di vista operativo, le agenzie accreditate si occuperanno di servizi per il lavoro, che si muovono in diverse direzioni nell’ottica di una ricerca del lavoro mirata ed efficace: orientamento specialistico, accompagnamento al lavoro, avviamento alla formazione necessaria per aggiornare la propria posizione nel mondo del lavoro, promozione di tirocini extracurriculari, informazione su incentivi all’occupazione che possano essere utilizzati per avviare una nuova attività, promozione di prestazioni socialmente utili, supporto all’autoimpiego e attività di incontro domanda/offerta di lavoro (cosiddetto matching).

Il processo comprende un elaborato e approfondito lavoro di profiling del singolo utente, per andare alla ricerca delle competenze e delle aspirazioni personali che possano essere sfruttate al meglio nel mondo del lavoro, per aiutare gli interessati a trovare la propria strada, che sia quella già precedentemente battuta o una del tutto nuova. Una strada che possa essere soddisfacente per la persona e sia efficace per collocarsi nel mondo del lavoro.

Il rafforzamento dei servizi per l’impiego

La rete di agenzie per il lavoro dovrebbe quindi essere parte attiva nella realizzazione e nel rafforzamento dei servizi per l’impiego a favore di chiunque stia cercando lavoro, in particolar modo delle fasce particolarmente svantaggiate come migranti, vittime di tratta e sfruttamento lavorativo, persone svantaggiate e beneficiari del reddito di inclusione, e nella ricollocazione dei disoccupati, in modo promuovere l’inclusione e la varietà culturale, introducendo nel mondo del lavoro persone che possano arricchire contesti e luoghi.

Inoltre, le agenzie devono lavorare per promuovere il rafforzamento del ruolo delle scuole, delle università e degli enti di formazione professionale nello sviluppo di percorsi di alternanza scuola-lavoro e di transizione istruzione-formazione-lavoro, anche attraverso i contratti di apprendistato di primo e terzo livello, e nella costruzione di relazioni stabili con le imprese. “L’obiettivo – evidenzia ancora Scavone – è quello di garantire un’offerta sul mercato del lavoro che sia la più competitiva possibile, nell’ottica anche della libera concorrenza”.

Michele Giuliano

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