Nel 2013 la morte di Angela Cannata a Noto, riaperte le indagini - QdS

Nel 2013 la morte di Angela Cannata a Noto, riaperte le indagini

Nel 2013 la morte di Angela Cannata a Noto, riaperte le indagini

mercoledì 02 Febbraio 2022

I carabinieri hanno riaperto le indagini sul decesso di Angela Cannata, di 63 anni, ritrovata morta, il 19 dicembre 2013, all'interno della sua abitazione di Ronco Farfuglia, a Noto

I carabinieri hanno riaperto le indagini sul decesso di Angela Cannata, di 63 anni, ritrovata morta, il 19 dicembre 2013, all’interno della sua abitazione di Ronco Farfuglia, a Noto, in provincia di Siracusa. Sarebbero tanti gli elementi in possesso dei militari che andrebbero in contrasto con la ricostruzione ufficiale del decesso che vorrebbe ricondurre la morte della donna a cause naturali.

Le indagini hanno avuto origine da una foto, recentemente consegnata ai carabinieri, che ritrae la donna, già morta, con verosimili segni di soffocamento. Sebbene l’abitazione fu ritrovata in ordine e non ci fossero evidenti segni di violenza, l’attenzione dei militari, a distanza di 9 anni, si è concentrata su alcuni dettagli emersi in questi anni e che sono ora al vaglio degli inquirenti.

La riesumazione e l’autopsia

Il corpo della donna è stato riesumato e si attende l’esito dell’autopsia. Nell’attesa del referto, i carabinieri della Compagnia di Noto hanno richiesto all’autorità giudiziaria un decreto di ispezione dell’appartamento in cui fu rinvenuto il cadavere che, in quanto luogo del possibile delitto, attraverso l’utilizzo delle moderne tecniche investigative, potrebbe ancora fornire elementi significativi circa la dinamica dei fatti ovvero tracce di sangue o altri liquidi biologici celati tra le fessure di mobili e pavimenti.

Sopralluogo sulla scena del crimine

La Procura di Siracusa, accogliendo la richiesta dei Carabinieri di Noto, ha emesso un decreto di ispezione immediatamente eseguito dai Carabinieri della Scientifica del Comando Provinciale di Siracusa che, dalle prime ore della giornata, stanno effettuando un sopralluogo e hanno già raccolto alcuni reperti da quella che potrebbe rivelarsi la scena del crimine.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Noto non sono nuovi ad affrontare “cold case”. Già il 4 giugno 2020 infatti, a distanza di oltre 5 anni dal delitto, riuscirono a dare un volto all’assassino di Emanuele Nastasi, 34 anni di Pachino, il cui cadavere non fu mai ritrovato. Il presunto autore dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere è tuttora detenuto in carcere e, a suo carico, si sta svolgendo un processo presso la Corte d’Assise.

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