Da ieri sera decine di tir fermi per protesta ai caselli di San Gregorio di Catania. Protestano contro il caro gasolio e il caro pedaggi. Attese risposte dal Governo o si andrà avanti ad oltranza
Il Quotidiano di Sicilia si è recato oggi, alle ore 15, sui luoghi dello sciopero degli autotrasportatori, ed in particolar modo ai caselli di San Gregorio di Catania, dove da ieri sera decine di tir sono in sosta in segno di protesta. Dalla quale Assotir si dissocia.
“Al governo chiediamo una riduzione del costo del gasolio che è diventato oramai insostenibile. Il nostro è un settore troppo sacrificato con il gasolio che sfiora i due euro. Sono aumentati anche i prezzi dei pedaggi e dei traghetti a Messina.
Lo Stato potrebbe risparmiarsi un po’ di accise sul gasolio dando possibilità a noi di lavorare. Da Musumeci mi auguro che si renda parte diligente e che capisca veramente il nostro disagio. Noi non siamo in giro per vacanza ma per lavoro.
Dietro di noi ci sono aziende che sono in ginocchio tra aumento di pedaggi, di gasolio e di assicurazione. Queste aziende sono quasi costrette a darci stipendi da fame. La busta paga ormai è diventata pura fantasia. Spero che si riesca a trovare un accordo nelle prossime ore, altrimenti siamo costretti ad andare ad oltranza.” – afferma uno dei manifestanti.
Gli fa eco un altro autotrasportatore: “Siamo qui da due giorni, lontani dalle nostre famiglie, per cercare di risolvere i problemi e poter portare un po’ di pane a casa. Continueremo a battagliare nel caso in cui non si dovesse trovare un accordo.”
Antonio Licitra