Dagli inizi nel settore edilizio alla televisione, per passare da assoluto protagonista al mondo del calcio e della politica
È morto Silvio Berlusconi, dagli inizi degli anni ’60, quando ebbe inizio la sua attività imprenditoriale nel settore edilizio e immobiliare, certamente uno degli uomini più influenti della vita politica, sociale ed economica d’Italia. Figlio di un funzionario di banca, laureato in giurisprudenza, tra il 1969 e il 1976 realizzò due quartieri residenziali di concezione moderna. Si chimaraono Milano 2 e Milano 3 e furono caratterizzati dall’alta qualità dei servizi offerti. Ma alla ribalta dell’attenzione popolare, Berlusconi ci salì nel 1978, quando volendo diversificare le sue attività nel 1978 prese il controllo di Fininvest.
Il re delle televioni private
Ecco dunque il grande debutto, all’inizio degli anni ’80, nel settore televisivo. Qui rilevò la tv via cavo di Milano 2 nella prima televisione commerciale nazionale, divenuta alternativa e concorrente del servizio pubblico. Canale 5 prima, Italia 1 (1982) e Rete 4 (1984) poi le sue creature, presto trasformatesi in fucina di grandi personaggi televisivi. Alcuni più o meno noti al grande pubblico, altri sulla rampa di lancio. Nel 1991 Berlusconi irrompe anche nell’ambito dell’editoria, con la conquista da parte della Fininvest della quota di maggioranza della Arnoldo Mondadori. Da allora Berlusconi divenne il primo editore italiano nel settore libri e periodici.
Il suo grande amore: il Milan
Altro segmento fondamentale della sua fulgida carriera di imprenditore è stato il calcio. Sotto la presidenza di Berlusconi, inziata nel 1986 e terminata nel 2017, l’A. C. Milan, ottenne i più grandi risultati della sua storia, mandando in estasi il popolo rossonero a suon di trofei nazionali e internazionali e grandi campioni.
Il debutto nella politica
Infine, la politica, altro grandissima passione del Silvio nazionale. Nel 1993 il debutto nella grande scena del Paese con l’obiettivo di riaggregare lo schieramento di centro. Schieramento ormai privo dei tradizionali partiti di riferimento per effetto delle inchieste giudiziarie sul sistema delle tangenti e dei finanziamenti illeciti. Ma fu nel gennaio 1994 che si decise veramente a scendere in campo, con un’altra creatura tutta sua, il movimento Forza Italia. Alleatosi nel settentrione con la Lega Nord (nel cosiddetto Polo delle libertà) e nel centro-sud con Alleanza nazionale (nel Polo del buon governo), vinse le elezioni politiche del marzo successivo. La vittoria elettorale, confermata alle elezioni europee di giugno, consacrò Berlusconi leader dello schieramento di centrodestra, premiando l’immagine dell’imprenditore di successo, percepito come estraneo ai condizionamenti della politica tradizionale, capace di comunicare, con linguaggio semplice ed efficace, grandi prospettive di sviluppo per il paese.
L’apice della carriera
L’apice della sua carriera politica nel maggio del 1994, quando fu nominato presidente del consiglio (maggio 1994). Fu allora che Berlusconi dette fondo alla sua grande capacità di compattatore del centro destra, costituendo un un governo formato da Forza Italia, Alleanza nazionale, Lega Nord e Centro cristiano democratico. Incontrastato dominatore della scena politica, nominato nuovamente presidente del consiglio nel giugno 2001, fu alla vigilia delle politiche dell’aprile 2006, per far fronte a un’evidente perdita di consensi, che si impegnò in una dura campagna elettorale in cui confermò la capacità di intuire e mobilitare i sentimenti profondi di un’ampia parte del paese.
La spinose vicende personali
Tra inevitabili alti bassi, in una fase caratterizzata da spinose vicende personali (caso Ruby per un processo durato sei anni e sospetti per i rapporti con la mafia) e attacchi frontali da parte dell’opposizione, alle elezioni politiche del 2018 il suo partito, Forza Italia, si è presentato nella coalizione di centrodestra che ha ottenuto circa il 37% dei voti insieme alla Lega, primo partito della coalizione, a Fratelli d’Italia e a Noi con l’Italia.
Il periodo più recente, tra malattia e voglia di restare in sella
Nel periodo recente, sempre più alle prese con una salute cagionevole ma voglioso di restare protagonista, alle elezioni europee del 2019 il suo partito ha registrato un’ulteriore perdita di consensi attestandosi intorno all’8,8%. Berlusconi, ricandidabile dal 2018, è stato eletto al Parlamento europeo. Alle elezioni politiche del 2022 anche se FI ha perso altri consensi ottenendo circa l’8% dei voti, la coalizione di centrodestra di cui ha fatto parte, con Lega, Fratelli d’Italia e Noi moderati, ha raggiunto circa il 44% dei voti, la maggioranza assoluta in Parlamento, e Berlusconi è stato eletto al Senato.