Vino, a Trapani crisi che rischia di precipitare - QdS

Vino, a Trapani crisi che rischia di precipitare

Vino, a Trapani crisi che rischia di precipitare

martedì 25 Luglio 2023

Sistema produttivo prossimo al tracollo, sotto i colpi inferti dall’inflazione. I Guardiani del Territorio chiamano in causa l’Europa e la Regione: “Compensare perdite reddito, le risorse ci sono”

TRAPANI – La crisi è grave e rischia di precipitare. Lo sa l’Europa, lo sa la Regione ma a pagare il prezzo più alto sono i territori. Quelli che, per storia e tradizione, hanno puntato sulla viticoltura.

Il sistema produttivo è vicino al crollo. Tra i colpi più duri quelli inferti dall’inflazione. Il conto alla rovescia è cominciato? Gli operatori del settore sono tutti d’accordo: la Sicilia rischia grosso.

Lo dicono “I Guardiani del Territorio” con il loro portavoce Davide Piccione: “L’attuale situazione economica è caratterizzata da un costo della vita generalmente elevato, che incide sul consumo e sulle vendite di vino, e da un aumento dei costi dei fattori di produzione per la produzione agricola e la trasformazione del vino, che incidono sui prezzi. L’associazione trapanese aggiunge che “L’inflazione e la conseguente riduzione del potere d’acquisto dei consumatori stanno aggravando la tendenza generale alla diminuzione del consumo del vino osservata negli ultimi anni. Tendenza che interessa in particolare alcuni segmenti del mercato vitivinicolo, segnatamente i vini rossi e rosati”.

Ma l’allarme rosso arriva anche da un esperto tecnico viticolo come Leo Accardo che rimarca una differenza di sostanza: “La crisi è pesante tranne che nella zona dell’Etna dove un’attenta politica da parte dei produttori più importanti sta dando un contributo essenziale alla reputazione dei vini etnei. Alcuni dati: sull’Etna un ettaro di terreno vale circa 200.000 euro, l’uva 250 euro a quintale. Nel territorio trapanese, nel 2014, avevamo 64.570 ettari impiantati a vigneto, oggi siamo a 56.070, un deficit di circa 8.500 ettari, e siamo solo all’inizio. Un vigneto irrigato, in provincia di Trapani, vale circa 20.000 euro ettaro. Il prezzo dell’uva è di 20 euro a quintale circa, qualcosina in più per le uve a bacca rossa”.
C’è chi sta meglio, c’è chi sta peggio, ma è comunque necessario intervenire e bussare alla porta della politica.
Accardo ne è consapevole ma mostra qualche perplessità: “La politica è lontana perché non sa realmente quali siano le problematiche vere dell’agricoltura. Quello che chiede oggi l’agricoltore, a prescindere dalla coltura o varietà, è un reddito medio di 7.000 euro ettaro che, togliendo le spese, può essere equiparato allo stipendio di un dipendente statale”.

“I Guardiani del Territorio” provano a fare un passo avanti con quattro mosse per non arrendersi. Puntano così alla distillazione di crisi e ad una diversa gestione della vendemmia verde. Ci sono i regolamenti europei per cambiare rotta e ci sono pure le risorse. Le altre due mosse passano da un piano per ristrutturare le esposizioni delle Cantine Sociali e dalla concessione di un aiuto con la formula del de minimis “per compensare le perdite di reddito delle imprese della Sicilia occidentale, quindi Trapani, Palermo, Agrigento e Caltanissetta”.

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