Insorgono le associazioni dei consumatori dopo il taglio dei collegamenti di Ryanair da e per la Sicilia. Intilisano: "Decreto non incisivo".
Resta caldissimo in Sicilia il tema del caro voli. Nei giorni scorsi la compagnia aerea Ryanair ha deciso di porre un taglio ai voli di collegamento con la Sicilia per il 10 %, scatenando le reazioni – tra le tante – delle associazioni dei consumatori contro la società, accusata di abbandonare l’Isola.
Taglio voli Ryanair, fronte comune Regione-Governo
Il manager di Ryanair ha contestato le misure del Governo italiano, parlando di un “decreto illegale” destinato a causare un rialzo delle tariffe per la Sicilia e per la Sardegna. Il presidente Regione Siciliana, Renato Schifani, e il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, hanno replicato definendo l’Italia come un Paese sovrano e rimarcando il bisogno di sinergia tra il Governo nazionale e quello centrale, al fine di fronteggiare le scelte di Ryanair.
Il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ha inoltre inviato un’interrogazione allo stesso ministero delle Imprese per sottolineare come il Governo abbia cercato di affrontare il caro voli con un provvedimento basato sull’algoritmo utilizzato dalle compagnie aeree per il calcolo del prezzo per ogni utente.
In prima linea anche le associazioni in rappresentanza dei consumatori. Recentemente il Codacons, attraverso un comunicato, ha definito “vergognosa” la manovra di Ryanair e ha ribadito come essa rappresenti una vera e propria ribellione alle leggi italiane.
Intilisano (UNC Sicilia): “Ripicca incomprensibile”
Il segretario regionale dell’Unione Nazionale Consumatori, Mario Intilisano, intervenuto al Qds.it, ha parlato di un comportamento equivoco da parte della compagnia aerea, sottolineando come la concorrenza per i voli per l’Isola sia fondamentale.
“Personalmente non ho compreso il comportamento di Ryanair, cioè la reazione al decreto fatto dal governo italiano, che gli imponeva di utilizzare l’algoritmo in determinate situazioni”, ha commentato Intilisano.
“Da un punto di vista commerciale questa ripicca è incomprensibile“, perché la compagnia “poteva benissimo impugnare il decreto e avere ragione. Il decreto non è tanto incisivo per certi aspetti, ma probabilmente la compagnia non vorrà creare un precedente giuridico”.
“Dato che la loro attività di basa nel vendere lo stesso prodotto a prezzi diversi a seconda di chi lo compra, quanto lo compra e dell’offerta di mercato, la compagnia non vuole che qualcuno possa mettere il naso nel proprio algoritmo per capire come funziona questo sistema, perché alla fine questo è il loro segreto commerciale, come del resto fanno tutti gli operatori low cost. Coprono il costo volo prima della partenza per poi guadagnare negli ultimi giorni”.
“Operazione che non durerà a lungo”
“Ma questa operazione – ha aggiunto Intilisano – non durerà a lungo, perché non c’è concorrenza sui voli da e per la Sicilia. Se ci fosse, Ryanair non farebbe in questa maniera. Il presidente Schifani ha fatto il classico intervento di un politico e dobbiamo stare a vedere nei prossimi giorni che cosa succederà. Lui fa il suo ruolo”.
“Alla compagnia non si può impedire di tagliare i voli e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dovrebbe dare la possibilità di favorire la concorrenza e l’entrata nel mercato siciliano di nuovi operatori. I prezzi si abbassano solo con la concorrenza e non si sa se si tratta di un problema di offerta o domanda”, ha concluso Intilisano.