Ryanair, è polemica dopo le dichiarazioni su caro voli e Dl Asset

Il caso Ryanair, le parole del Ceo e l’accusa di monopolio: “Siciliani ricattati”

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Il caso Ryanair, le parole del Ceo e l’accusa di monopolio: “Siciliani ricattati”

Redazione  |
martedì 12 Settembre 2023

Le repliche alle dure parole di O'Leary, che accusa il Governo di aver risposto all'emergenza del caro voli con un "decreto illegale" e "basato su dati spazzatura".

Hanno decisamente scaldato gli animi le parole del ceo group di Ryanair Michael O’Leary sul caro voli e il Dl Asset recentemente approvato dal Governo contro la “fissazione dinamica dei prezzi”, descritto dal rappresentante della compagnia aerea come un “decreto illegale” e “basato su dati spazzatura, consigli falsi e inaccurati di Enac”.

Da Codacons a Federconsumatori, finanche al ministro Urso: in tanti stanno intervenendo per replicare alle dure parole di Ryanair. All’Adnkronos il ceo della compagnia avrebbe perfino avanzato una “proposta” contro il caro voli, dopo aver annunciato anche il taglio dei voli previsti da/per la Sicilia: “Se il governo davvero vuole ridurre i prezzi dei voli da e per Sardegna e Sicilia, tolga le tasse addizionali aeroportuali”. Se lo faranno, ha aggiunto, “noi raddoppieremo i voli verso Sicilia e Sardegna e i prezzi scenderanno. È un concetto semplice di mercato: se aumenti l’offerta, i prezzi scendono. Se riduci i voli, i prezzi salgono”, sottolineando che i passeggeri di Ryanair “non devono pagare le pensioni dei piloti di Alitalia, che è il motivo per cui la tassa è stata inventata”.

Ryanair e il decreto “illegale”, la replica di Urso

Giovedì Ryanair parteciperà al tavolo convocato dal ministro Urso. Di certo l’atmosfera non si preannuncia serena, visto come O’Leary avrebbe “bocciato” il decreto governativo dicendo che “è il più stupido decreto che sia mai stato inventato”.

Il numero uno del Ministero delle Imprese del Made in Italy Adolfo Urso, però, ha voluto replicare sin da subito alle pesanti parole del rappresentante della compagnia aerea. “L’Italia è un Paese sovrano, non si fa ricattare da alcuno“, ha detto.

Poi, sul discorso del caro voli, ha aggiunto: “Ci siamo confrontati con il presidente dell’Antitrust su alcune tematiche di competenza del nostro dicastero, quindi le norme che riguardano il rispetto degli utenti, per quanto attiene i voli da aree come le isole Sicilia e Sardegna, in cui non vi è un’alternativa di mercato, e ovviamente anche della parte riguardante l’incremento delle licenze di taxi”. Lo afferma il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso conversando con i giornalisti sull’incontro che ha avuto luogo ieri. “Abbiamo trattato degli argomenti di nostra stretta pertinenza all’interno del decreto che è in corso di esame in parlamento”, ha sottolineato.

Parla Federconsumatori

“Le parole pronunciate in conferenza stampa dal CEO di Ryanair, Michael O’Leary, e dal Country Manager per l’Italia, Mauro Bolla, sono gravissime e confermano quanto Federconsumatori nazionale e Federconsumatori Sicilia afferma da tempo: c’è qualcosa che non va nell’algoritmo di prenotazione delle compagnie aeree”. Inizia così la nota di Federconsumatori Sicilia sulle parole del numero uno della compagnia aerea.

“E non stiamo parlando delle presunte discriminazioni tra chi ha una marca di smartphone e chi ne ha un’altra, ma del funzionamento di base dell’algoritmo stesso, che sembra uscito da un libro di economia di inizio 1800. O’Leary, infatti, lo ha detto chiaramente: ‘Non abbiamo altro algoritmo che questo: se il volo si riempie, diminuisci i posti economici, se il volo non si riempie, aumenta i posti economici’. Un principio chiaro e limpido, che applica le regole classiche dell’economia e in particolare il rapporto tra offerta e domanda nella generazione dei prezzi, senza però calarle nella realtà dei fatti. Una realtà che, nel caso della Sicilia, non prevede alcuna concorrenza”.

Federconsumatori torna a precisare che “in alcune zone d’Italia quello di Ryanair è un vero e proprio monopolio”. E la Sicilia, purtroppo, rientra tra queste. “Se proprio vogliamo fare gli economisti classici e ultraliberisti, allora O’Leary ci spieghi quali extra-costi ci sono in Sicilia, solo e soltanto durante le feste comandate, per giustificare una crescita del prezzo di un volo da 30 euro a 300 euro. Quando va bene”, si legge nella replica al ceo.

Il caso del Dl Asset

Sulle critiche del Ceo di Ryanair alle decisioni governative contenute nel Dl Asset dello scorso agosto, Federconsumatori aggiunge: “Ci spieghi, l’ultraliberista O’Leary, se è normale che chi ha ottenuto il diritto di esercitare la propria attività economica di vettore aereo per una determinata tratta, in base ad una precisa normativa nazionale ed europea di assegnazione, possa poi minacciare di abbandonare tale tratta quando non ha più modo di spremere i viaggiatori di quella tratta fino all’ultima goccia di sangue. Ci spieghi, poi, come è possibile che una tratta diventi antieconomica se il vettore non può aumentare il prezzo oltre il 200% della tariffa media di quel volo. Delle due una: o Ryanair viaggia in perdita per gran parte dell’anno, rifacendosi poi nei periodi di picco di domanda, oppure guadagna tutto l’anno e straguadagna durante i picchi“.

“Vorremmo capire, chiudendo il libro di economia di 120 anni fa e aprendo gli occhi, in quale mondo crede di vivere Michael O’Leary e se crede davvero che i siciliani siano tutti così ‘idioti’ da non vedere che la sua azienda li ricatta alla luce del sole a ogni Pasqua, Natale e Ferragosto”.

La proposta contro il caro voli

La nota di Federconsumatori non è solo una replica alle dure affermazioni del rappresentante di Ryanair, ma anche un tentativo di proporre soluzioni valide e applicabili all’eterno problema dei rincari aerei: “Vogliamo anche ribadire la proposta che Federconsumatori, sia a livello regionale che nazionale, ha fatto da tempo e che va ben oltre quanto previsto dal DL Asset: si faccia una programmazione ad alto livello che risolva il problema alla radice, aumentando l’offerta di voli mesi prima dei picchi di domanda, e non quando gli aerei sono già saturi per la gioia degli algoritmi di Ryanair e delle altre compagnie aeree. I pendolari, gli studenti universitari e gli altri siciliani che tornano a casa per le ferie non sono l’eccezione, ma la regola. Così come in uno Stato democratico del 2023, e non del 1800, dovrebbe essere la regola che 5 milioni di cittadini abbiano accesso a una mobilità dal prezzo ragionevole”.

Anche Codacons e UNC contro le parole del ceo di Ryanair

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, condivide la replica del ministro Urso a Ryanair e aggiunge: “Quanto alle affermazioni di oggi dell’amministratore delegato di Ryanair, continua a non rispondere alla semplice domanda che gli abbiamo fatto fin dall’inizio: ma se non usa gli algoritmi perché si preoccupa tanto di un decreto che si limita esclusivamente a vietarne l’uso, peraltro una tantum, quando conduce a un prezzo di vendita del 200 per cento superiore alla tariffa media del volo?”.

Quanto alle misure del Governo Meloni, UNC aggiunge: “Ora il Governo deve fare un passo ulteriore. Deve considerare pratica commerciale scorretta l’uso di tutti gli algoritmi che modificano il prezzo di vendita a seconda della profilazione web dell’utente. Un intervento, quindi, a 360 gradi. Come spiega oggi l’Antitrust, infatti, il divieto del loro uso non comprime la libertà di fissazione delle tariffe o dei prezzi, ma ne impedisce lo sfruttamento abusivo. Insomma, non deve essere possibile che uno stesso bene cambi di prezzo a seconda di chi vuole acquistarlo grazie alla possibilità tecnica di spiare e controllare sul web chi è l’acquirente e alle tracce che ha lasciando navigano su internet”.

Per Codacons: “Le dichiarazioni odierne dell’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’ Leary, contro l’Italia e il decreto del governo teso a calmierare i prezzi dei voli per le isole, sono vergognose e devono portare a interventi urgenti”

L’associazione ritiene “che il Ministero e l’Enac, ognuno per gli ambiti di propria competenza, debbano avviare approfondimenti urgenti circa le decisioni assunte da Ryanair contro il decreto sulle tariffe, arrivando a valutare, qualora ne sussistano i presupposti, la sospensione di tutte le autorizzazioni ad operare presso gli scali italiani concesse a Ryanair”.

Schifani: “Comportamento inaccettabile”

A chiedere un intervento di Roma contro Ryanair è anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani che in una nota commenta le dichiarazioni di O’Leary e la decisione della compagnia tagliare il 10% dei collegamenti aerei con l’Isola: “Da tempo avevo denunciato l’inaccettabile comportamento di Ryanair che, con i suoi prezzi assurdi, danneggia i siciliani e chi vuole raggiungere la nostra terra. Siamo certi che il governo nazionale terrà il punto, facendo lo propria parte. Anche noi faremo di tutto perché nuovi vettori possano raggiungere la Sicilia”.

Immagine di repertorio

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