Giulia Cecchettin uccisa con coltello cucina: morta in pochi minuti

Giulia Cecchettin uccisa con un coltello da cucina: morta in pochi minuti

Giulia Cecchettin uccisa con un coltello da cucina: morta in pochi minuti

Redazione  |
domenica 03 Dicembre 2023

All'ex fidanzato la procura contesta omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere

Filippo Turetta ha usato un solo coltello per uccidere Giulia Cecchettin che è morta in pochi minuti. E’ uno dei dettagli che emerge dopo l’autopsia sul corpo della 22enne. Un dettaglio che sarebbe stato confermato anche nell’ampia confessione resa dal giovane davanti al pm di Venezia Andrea Petroni.

Il coltello trovato in un parcheggio

Il coltello spezzato, con una lama lunga 21 centimetri, trovato nel parcheggio di Vigonovo (Venezia) a circa 150 metri dalla villetta della vittima, non sarebbe stato quindi usato. E’ più che verosimile, ma la certezza assoluta la daranno le analisi del Ris di Parma, che Turetta abbia usato il coltello da cucina, con una lama da 12 centimetri, trovato e sequestrato nell’auto con cui è fuggito in Germania, per colpire l’ex fidanzata almeno una ventina di volte.

Giulia morta in pochi minuti

Dall’autopsia emerge anche che la vittima è morta in pochi minuti per la serie di coltellate che Turetta le ha inferto. Nessun colpo ha reciso le principali arterie, ma quegli affondi – insieme al trauma dovuto all’aver sbattuto la testa contro l’asfalto – hanno portato al decesso per dissanguamento. L’autopsia ha restituito la mappa dettagliata dei fendenti ma anche delle abrasioni di quando Giulia è stata buttata in una scarpata vicino al lago di Barcis, lontana più di 100 chilometri dalla zona industriale di Fossò dove è morta, intorno alle 22.40, sabato 11 novembre scorso. Il decesso colloca la competenza territoriale a Venezia, procura che contesta all’arrestato l’omicidio volontario aggravato, il sequestro di persona e l’occultamento di cadavere.

L’autopsia

L’autopsia non ha invece svelato segni evidente di nastro adesivo ai polsi, il che lascia ipotizzare che Giulia tra l’aggressione nel parcheggio di Vigonovo alla zona industriale sia stata tenuta ferma in auto sotto la minaccia del coltello, oltre che dalla paura di essere uccisa. Il nastro adesivo, invece, secondo l’ordinanza di custodia cautelare, è stato messo da Turetta sulla bocca dell’ex fidanzata per impedire a Giulia di urlare.

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