Nel 2023 raccolti appena 29 milioni di euro. La riscossione latita, così come le notifiche delle sanzioni via Pec
PALERMO – I nove Comuni capoluogo della Sicilia raccolgono soltanto le briciole sul fronte delle multe elevate sul territorio urbano. Lo dimostrano i dati consolidati dal Siope, il Sistema telematico del ministero dell’Economia che censisce tutti i movimenti delle casse delle Pubbliche amministrazioni. Secondo quanto emerge da questi numeri e da un approfondimento che ne è seguito pubblicato da Il Sole 24 ore, nel 2023 si è registrata per i Comuni italiani un’impennata negli incassi da multe stradali, con un aumento del 6,4% rispetto al 2022. La Sicilia, però è in netta controtendenza.
Sicilia in controntendenza per gli incassi delle multe
A livello nazionale si tratta di un incremento che supera anche i dati pre-Covid e che è probabilmente conseguenza di maggiori controlli, più infrazioni, ma anche dell’inflazione che incide sulle violazioni, aggiornandone i prezzi.
Un primo elemento che viene fuori dall’indagine è la differenza tra quanto incassato dai piccoli Comuni rispetto alle grandi città. Queste restano tendenzialmente stabili, mentre la maggiore crescita si è avuta nei centri minori, in particolare quelli con meno di diecimila abitanti, con un aumento del 50% degli incassi negli ultimi quattro anni. Il dato, inoltre, è inversamente proporzionale a quello demografico, quindi più il centro è piccolo, maggiore è stata la crescita.
Le grandi città fino a 250 mila abitanti, invece, indicano un +27,3%, mentre i centri più popolosi si assestano più o meno agli stessi numeri del 2019/2022. Questo fatto si spiega probabilmente con l’uso dei rilevatori per eccesso di velocità.
L’incasso annuale di tutti i capoluoghi siciliani è intorno ai 29 milioni di euro
Quello che più spicca dall’elaborazione dei dati Siope è la differenza sostanziale tra gli incassi della maggior parte dei Comuni italiani rispetto a quelli della Sicilia. Uno su tutti: la sola città di Bologna ottiene dalle multe più di quanto registrato da tutti i capoluoghi dell’Isola messi insieme. Naturalmente, lo stesso si può dire di Milano. Ma se per Milano il dato non sorprende, in primis perché la densità demografica è molto alta, quello bolognese, al contrario, stupisce parecchio: con una popolazione di circa 389 mila abitanti, inferiore a quella di Palermo, riscuote 31,6 milioni di euro – occupando l’11esimo posto tra i capoluoghi italiani – rispetto ai 29 milioni di euro dati invece dalla somma degli incassi complessivi delle nove grandi città siciliane. Insomma, un solo Comune fa impallidire l’Isola. Giusto per farsi un’idea, evidenziamo come il dato di incasso più contenuto a livello regionale sia quello di Enna, con appena 200 mila euro incassati in un anno.
Quanto appena descritto conferma un divario in Italia non di poco conto. Considerando le diverse macro aree, infatti, si registra un incasso dalle multe di 554 milioni di euro nel 2023 a Nord-Ovest, con una differenza del +18,9% rispetto al 2019; quasi 348 milioni di euro al Centro, con un +30% rispetto al 2019; un incasso di quasi 175 milioni al Sud e 65,8 milioni di euro nelle Isole. Una discrepanza, quella isolana, di 488,2 milioni di euro in meno rispetto al Nord.
Evidente la difficoltà riscontrata al Sud
Analizzando nello specifico i dati siciliani, Palermo raggiunge appena 16 milioni di euro, cioè solo il 12,2% delle multe accertate in bilancio. Se paragoniamo il capoluogo isolano alla città di Genova, simile per densità demografica, appare evidente la difficoltà riscontrata al Sud: il centro ligure ottiene 35,3 milioni di euro di incassi, quindi 19,3 milioni in più di Palermo. E questo nonostante il capoluogo ligure faccia registrare un dato negativo rispetto all’anno precedente, con un -9,3% sul 2022.
Le altre due città più popolose dell’Isola dopo Palermo confermano il quadro descritto. Catania, infatti, registra poco più di 2 milioni e mezzo di incassi, il più basso tra le tre città siciliane più popolose, ben 10 milioni e mezzo in meno di Bari, simile per popolazione e in crescita, con una differenza percentuale rispetto al 2022 del +20,9%.
Infine c’è il caso di Messina, che se da un lato fa segnare un’importante crescita percentuale degli incassi rispetto all’anno precedente (+69,2%), dall’altro è riuscita a introitare soltanto 4 milioni e mezzo. Briciole rispetto ai 21,3 milioni della “gemella” Padova.
Difficoltà a incassare
La criticità dei Comuni siciliani, che spiegherebbe perché questi dati sono lontani rispetto a quelli della maggior parte del resto d’Italia, sta nella difficoltà a incassare. Capacità invece evidentemente presente al Nord, dove si riscuote ben l’84,3% dei verbali, contro il 15,7% del Sud e delle Isole. Questo problema è noto e riguarda da tempo la riscossione dei tributi locali, cui si aggiunge quindi quello legato alle multe, che invece farebbero parecchio comodo alle casse comunali, rappresentando, se effettivamente ricevute, un ingresso non di poco conto.
Da segnalare, inoltre, anche le nuove procedure di notifica previste per le sanzioni in questione: le nuove norme, infatti, prevedono che le notifiche vengano inviate direttamente via Pec e il lento processo di digitalizzazione dei Comuni siciliani potrebbe sensibilmente incidere sul quadro che abbiamo appena descritto.
Quella delle multe, infine, potrebbe rappresentare una voce sempre maggiore all’interno dei bilanci comunali, a maggior ragione se si considera la stretta che il Governo sembra intenzionato a fare sulla sicurezza stradale, anche con un aumento dell’importo delle sanzioni. Con il nuovo disegno di legge sulla sicurezza stradale, infatti, si vogliono introdurre misure più stringenti (con sanzioni sempre più salate) in particolare contro l’uso dei cellulari e contro chi risulta positivo ad alcol e droghe.