Truffa Ue a Palermo, 7 misure e sequestro da 15 milioni di euro

VIDEO e FOTO | Palermo, ennesima truffa ai danni dell’Unione Europea: sequestro per oltre 15 milioni di euro. I nomi

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Redazione  |
venerdì 24 Maggio 2024

Le attività investigative hanno evidenziato come i fondi pubblici sarebbero in parte stati utilizzati anche per fini diversi rispetto a quelli per i quali erano stati erogati.

I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione ad un’operazione riguardante una truffa all’Ue. Con un’ordinanza il G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta del locale Ufficio della Procura Europea, ha applicato n. 7 misure interdittive del divieto di contrattare con la P.A. e di esercitare attività professionali o imprenditoriali.

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Con il medesimo provvedimento è stato disposto anche il sequestro di n. 5 complessi aziendali, somme di denaro, beni mobili e immobili. Inoltre, quote societarie per un importo complessivo di circa 15 milioni di euro, quale profitto dei reati di truffa aggravata all’Ue per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, malversazione, nonché emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, a vario titolo contestati.

Le indagini sulla truffa all’Ue a Palermo

Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia Economico-Finanziaria di Palermo (Gruppo Tutela Spesa Pubblica), hanno avuto ad oggetto richieste di contributi pubblici nell’ambito:

  • del bando O.C.M. Vino campagna vitivinicola 2018/2019, per un importo di circa 1,5 milioni di euro;
  • del Programma Operativo (P.O.) Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Sicilia 2014/2020, per un importo di circa 1,8 milioni di euro;
  • della misura 121 del PSR Sicilia 2007/2013 – ammodernamento delle aziende agricole, per un importo di circa 1,3 milioni di euro,

e hanno consentito di ipotizzare l’indebita percezione di contributi di origine nazionale ed europea, nonché l’esistenza di un’articolata frode fiscale.

La dinamica della truffa all’Ue a Palermo

In particolare, gli indagati avrebbero così operato a Palermo una truffa all’Ue. Avrebbero presentato alla Regione Siciliana fatture per operazioni inesistenti e altra documentazione mendace (relazioni, computi metrici, dichiarazioni sostitutive di atto notorio). Il tutto allo scopo di attestare falsamente il sostenimento dei costi relativi alla realizzazione di un impianto per la distribuzione carburanti, di un’azienda agricola completa di stalle e di un vigneto con annessa cantina.

In realtà solo quest’ultimo progetto sarebbe stato in parte realizzato, peraltro utilizzando false attestazioni al fine di far risultare la conclusione dei lavori entro i termini previsti dal decreto concessorio.

Gli accertamenti svolti sulla truffa all’Ue a Palermo hanno permesso di rilevare che sarebbero state emesse fatture false. Questo al fine di documentare il sostenimento dei costi per la realizzazione dei progetti finanziati. L’importo è di circa 10 milioni di euro e proviene da un circuito di società apparentemente distinte da quelle beneficiarie delle pubbliche sovvenzioni. Di fatto, sono però riconducibili al principale indagato e ideatore del sistema di truffa all’Ue.

Le indagini finanziarie avrebbero dimostrato la simulazione dei pagamenti relativi alle false fatturazioni, in quanto effettuati quali mere “partite di giro”, attraverso l’impiego della medesima somma di denaro (cd. somma “navetta”) che ha fatto “la spola” tra i conti correnti delle società interessate. Questo avrebbe consentito agli indagati di ottenere indebitamente contributi pubblici per oltre 4,5 milioni di euro, di cui oltre 2 milioni di euro già erogati.

Le attività investigative sulla truffa all’Ue a Palermo hanno evidenziato come i citati fondi pubblici sarebbero in parte stati utilizzati anche per fini diversi rispetto a quelli per i quali erano stati erogati. Ciò ha consentito di avanzare anche ipotesi di malversazione per circa 850.000 euro, nonché impiegati in attività economiche e per investimenti speculativi (sottoscrizione di fondi comuni d’investimento), con conseguente configurazione del reato di autoriciclaggio per un valore di un milione di euro.

I nomi degli indagati

La misura interdittiva del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e di esercitare imprese o uffici direttivi di persone giuridiche è stata emessa nell’inchiesta dell’Eppo nei confronti di sette persone.

  • Giuseppe Barone, 59 anni di San Giuseppe Jato, amministratore di fatto della Verdejato srl, della società cooperativa Agricola Buonanatura, della Monreal srl, della Barkleys srl, indagato per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione, dichiarazione fraudolente mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false e autoriciclaggio;
  • Salvatore Martello, 36 anni, di San Cipirello, legale rappresentante della Verdejato srl, indagato per dichiarazione fraudolente mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false e autoriciclaggio;
  • Giuseppe Maniscalco, 46 anni di San Cipirello, legale rappresentante della Monreal srl e della società cooperativa Agricola Buonanatura, indagato per dichiarazione fraudolente mediante utilizzo di fatture false, emissione di fatture false e autoriciclaggio;
  • Rita Abbatino, 56 anni di San Giuseppe Jato, legale rappresentante della Verdejato srl, indagata per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio;
  • Rosario Musacchia 46 anni di San Giuseppe Jato, legale rappresentante della Mrtec srl, indagato per emissione di fatture false;
  • Calogero Barone, 28 anni di di San Giuseppe Jato, legale rappresentante della Barkleys s.r.l. – indagato per emissione di fatture false;
  • Per Francesco Luigi Stefano Piazza, 78 anni di Palermo, progettista e tecnico della Verdejato s.r.l. e della società cooperativa Agricola Buonanatura accusato di concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche è scattata anche l’interdittiva di esercitare la professione di ingegnere.

I sequestri

Sono state sequestrate le seguenti società:

  • Verdejato srl con sede legale a Cormano (Milano) e luogo di esercizio a San Cipirello, con attività principale dichiarata di “coltivazione di uva”;
  • La società cooperativa Agricola Buonanatura, con sede legale a Monreale, con attività principale dichiarata di “allevamento bovini e bufale da latte e produzione di latte”;
  • Monreal srl, con sede legale a Monreale, con attività principale dichiarata di “commercio al dettaglio di prodotti non alimentari”;
  • Barkleys srl con sede legale a Novate Milanese (Milano), con attività principale dichiarata di “costruzione di edifici”;
  • Tribus srl, con sede legale a Novate Milanese, con attività principale dichiarata di “attività di supporto alla produzione vegetale”.

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