Bancarotta fraudolenta a Siracusa: maxi sequestro e sei indagati

Auto di lusso, gioielli e “fiumi” di denaro grazie anche all’autoriciclaggio: 6 indagati

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Auto di lusso, gioielli e “fiumi” di denaro grazie anche all’autoriciclaggio: 6 indagati

Redazione  |
venerdì 12 Gennaio 2024

Un provvedimento importante a carico di un imprenditore di origini genovesi attivo a Siracusa: proseguono le indagini.

I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa, hanno eseguito un decreto di sequestro nei confronti di sei persone, indagate per i reati di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio.

A disporre il provvedimento il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa. Si ricorda che per gli indagati vale il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva passata in giudicato.

Bancarotta fraudolenta a Siracusa

Le investigazioni, dirette dalla Procura della Repubblica di Siracusa e condotte dalle Fiamme Gialle della compagnia di Augusta, hanno fatto emergere come un imprenditore di origini genovesi, rappresentante legale di una società attiva nella zona industriale megarese, avesse distratto circa 650.000 euro dai conti correnti societari e alcune auto aziendali nonostante avesse presentato una richiesta di concordato preventivo al Tribunale di Siracusa e non avesse più pagato i dipendenti.

Le indagini svolte dai finanzieri hanno consentito di ricostruire ulteriori episodi simili da parte dell’imprenditore, di una sua conoscente e di alcuni loro parenti, a cui sono state corrisposte somme di denaro per circa 130.000 euro a titolo di stipendio da parte della società nonostante non avessero mai prestato alcuna attività lavorativa nell’azienda.

Sono state inoltre accertate operazioni di autoriciclaggio dei proventi della bancarotta per oltre 100.000 euro, che sono stati utilizzati per costituire nuove società riferibili all’imprenditore.

Indagini ancora in corso

Sono tutt’ora in corso le operazioni di sequestro, che hanno già consentito di cautelare due auto di lusso, gioielli e ingenti somme di denaro in contanti e sui conti correnti degli indagati.

L’attività svolta in data odierna testimonia l’importanza dell’azione della Guardia di Finanza a contrasto dei reati fallimentari, finalizzata a restituire quanto dovuto a tutti i creditori delle società fatte fallire illegalmente e di ogni forma di riciclaggio, fenomeno che inquina l’economia legale e altera le condizioni di concorrenza.

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