Dura presa di posizione contro il Decreto annunciato dal Ministero.
Durissima presa di posizione da parte dei vertici del Cimest (Coordinamento Intersindacale Medicina Specialistica di Territorio) – presidente Salvatore Calvaruso e coordinatori Domenico Garbo e Salvatore Gibiino – nei confronti del Decreto Legge sull’abbattimento delle liste d’attesa coinvolgendo le farmacie che il Ministero della Salute ha annunciato di voler emanare presto.
“Le farmacie non sono ambulatori medici”, spiega il Coordinamento intersindacale, che già negli scorsi mesi ha denunciato il problema delle liste d’attesa e proposto soluzioni e appelli alle autorità a tutela dei cittadini e dei lavoratori della sanità.
Cimest contro il Decreto sulle liste d’attesa ridotte attraverso le farmacie
“Da non crederci, un elettrocardiogramma si potrà andare a fare dal farmacista che tutto ha studiato tranne che medicina. È vero, farà un corso che gli insegnerà dove mettere gli elettrodi (ma non sa che secondo le patologie questi elettrodi potranno essere messi in posti diversi: alcune volte al secondo spazio intercostale, altre al quarto, altre al contrario da sinistra verso destra o da destra verso sinistra). Poi si collegherà a una cardiologia in Pakistan?, in India?, in Europa? che senza visitare il paziente relazionerà l’elettrocardiogramma, o l’holter ECG o il monitoraggio pressorio, o anche una analisi del sangue, o una spirometria ecc. ecc..”, si legge nella nota del Cimest.
“Si rischia di ampliare i cimiteri”
Il Cimest, parlando del Decreto Legge che prevede il coinvolgimento delle farmacie per ridurre le liste d’attesa, commenta ancora: “Il Decreto sovvertirà tutto quello che si è insegnato all’Università, si dovranno riscrivere i libri di medicina e… si dovranno ampliare i cimiteri“.
Secondo il Coordinamento Intersindacale, poi, le strutture che dovrebbero aprire le farmacie non avrebbero “alcuna salvaguardia sanitaria, che invece è obbligatoria nei veri studi medici”. Un elemento che genera più di una perplessità sul livello della sicurezza negli esperti del mondo della sanità e della medicina. Sicurezza che non riguarda soltanto i pazienti, ma anche i professionisti chiamati a eseguire determinate prestazioni per cui potrebbero non avere le competenze adeguate.
“Tantissimo rispetto per i farmacisti, in famiglia ho anche un ex Presidente dell’Ordine dei Farmacisti ed anche ex Vice Presidente di Federfarma e quindi ho il titolo per conoscere la loro preparazione di grandissimo rispetto per la farmaceutica ma non per la medicina“, conclude il presidente del CIMEST Salvatore Calvaruso.
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