Ecco alcuni dettagli emersi dall'informativa dell'inchiesta Assedio, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.
Matteo Messina Denaro avrebbe effettuato dei viaggi a Roma per curare il cancro e a favorire la latitanza nella capitale sarebbe stato Antonio Nicoletti, figlio di Enrico, l’ex cassiere della banda della Magliana deceduto nel 2020.
È quanto emerso nell’informativa dell’inchiesta Assedio, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma.
Messina Denaro e i viaggi a Roma durante la latitanza
Prima dell’arresto avvenuto nel gennaio 2023 alla clinica “La Maddalena” di Palermo, Matteo Messina Denaro avrebbe effettuato delle visite oncologiche in un ospedale di Roma. Si specifica che l’Istituto in questione non è al momento sotto indagine.
Nicoletti Jr, secondo quanto emerso da un’intercettazione ambientale risalente al 2018, avrebbe incontrato Messina Denaro e gli avrebbe permesso di ottenere una visita in un noto centro nella più totale segretezza sfruttando delle conoscenze nell’ambito sanitario. “Oh, ma ti ricordi quel giorno con chi mi sono incontrato io? Ma te lo ricordi o no? Con quello là, io mi ci sono incontrato”, si sentirebbe in questa conversazione.
Fermato nuovo presunto fiancheggiatore
Nel frattempo le indagini sulla “rete” di Matteo Messina Denaro. Negli ultimi giorni, in particolare, le autorità sono alla ricerca del nuovo covo del boss di Castelvetrano, presumibilmente utilizzato durante la lunga latitanza. Polizia e carabinieri, coordinati dalla DDA di Palermo, hanno anche arrestato un 49enne: si tratta di Giuseppe Di Giorgi ed è accusato di aver messo a disposizione dell’allora latitante boss due appartamenti e un garage.
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Immagine di repertorio