Arresto dei fiancheggiatori di Messina Denaro grazie ad una donna

Mafia, l’arresto dei fiancheggiatori di Messina Denaro avvenuto grazie ad una donna

Stefano Scibilia

Mafia, l’arresto dei fiancheggiatori di Messina Denaro avvenuto grazie ad una donna

Stefano Scibilia  |
giovedì 28 Marzo 2024

Importanti testimonianze per l'indagine condotta dalla Procura di Palermo

Con la sua morte Matteo Messina Denaro si è portato nella tomba i segreti più preziosi legati all’attività criminale svolta dalla mafia negli ultimi trent’anni. Le indagini di approfondimento nei mesi successivi all’arresto hanno condotto alla scoperta dei numerosi covi, di coloro che hanno fiancheggiato il boss di Castelvetrano e dei cosiddetti “pizzini” con cui avvenivano le comunicazioni.

Queste indagini hanno portato alla scoperta di figure importanti, che oltre a fiancheggiare il boss, hanno praticato attività illegali nel silenzio più assoluto. Per questo motivo anche dopo la morte del capomafia, avvenuta la notte del 25 settembre 2023, a distanza di nove mesi dalla sua cattura, emergono gradualmente nuovi contorni che purtroppo potrebbero essere una goccia nel mare di una latitanza trentennale. Un’inchiesta del Qds ha inoltre svelato importanti retroscena sui fondi Ue che finivano direttamente nelle tasche delle due sorelle del boss Anna Patrizia e Rosalia Messina Denaro, un caso finito anche in Commissione Ue con l’interrogazione presentata dall’eurodeputato Ignazio Corrao.

Messina Denaro, domani l’interrogatorio all’architetto arrestato

Al caso in questione segue l’arresto di tre fiancheggiatori, avvenuto nella giornata di ieri, dopo indagini approfondite della Procura di Palermo. Si tratta dell’architetto Massimo Gentile, del tecnico radiologo Cosimo Leone e a un altro favoreggiatore, Leonardo Gulotta, che avrebbe messo a disposizione del latitante la sua utenza telefonica

I tre sono accusati di associazione mafiosa e nella giornata di domani è previsto l’interrogatorio di garanzia dell’architetto Massimo Gentile, che verrà sottoposto a domande che potrebbero rivelare ulteriori dettagli sulla latitanza di Matteo Messina Denaro. L’architetto risulta accusato di aver prestato l’identità al boss e di aver acquistato, per conto del capomafia, una moto.

Messina Denaro, l’ennesima donna nella vita del boss

Intanto dalla stessa indagine vengono fuori ulteriori retroscena, da cui emerge la presenza dell’ennesima donna nella vita di Matteo Messina Denaro. Si tratta di una trapanese che avrebbe frequentato il boss durante il suo ultimo periodo di latitanza e che lo scorso luglio si è presentata di sua spontanea volontà dai Carabinieri per prestare la sua testimonianza.

La donna ha fornito degli elementi utili per le indagini che hanno portato al recente arresto dei tre fiancheggiatori del capomafia, raccontando che Messina Denaro andava in giro con una moto “tipo enduro di colore bianco”, che secondo quanto riportato dai pm, sarebbe la Bmw acquistata da Gentile per conto del boss nel 2007. Nel cellulare sequestrato a Messina Denaro il giorno della cattura figuravano 33 contatti telefonici, tra cui la donna stessa, che successivamente ha prestato la testimonianza.

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