Confagricoltura Catania denuncia una situazione difficile relativa all'invaso a Paternò, soprattutto nel periodo in cui l'emergenza siccità si sta manifestando in maniera drammatica.
Confagricoltura Catania ha inviato una lettera al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per sollecitare un intervento urgente sulla gestione dell’acqua dell’invaso di Ponte Barca a Paternò.
L’acqua è poca e insufficiente per l’attività di tutte le aziende agricole e per di più viene “canalizzata” di notte da sconosciuti sottraendola alla rete di distribuzione.
Invaso di Ponte Barca a Paternò, la richiesta alla Regione
Nel documento firmato dal presidente etneo Giosuè Arcoria, l’organizzazione chiede una maggiore vigilanza da parte delle forze dell’ordine e il ripristino regolare dell’acqua nel canale di quota 56, necessario alla sopravvivenza dell’attività nella zona.
Nella lettera inviata a Schifani, Confagricoltura Catania scrive: “Come Ella ben saprà, l’invaso in questione rappresenta un’infrastruttura essenziale per la sopravvivenza di migliaia di aziende agricole, che danno lavoro a migliaia di persone generando un indotto economico importantissimo a livello regionale e nazionale. Purtroppo, a causa della carenza idrica dovuta alle scarse precipitazioni, la quantità di acqua erogata è stata drasticamente ridotta ed è insufficiente a soddisfare le loro esigenze, specie in un periodo di siccità come quello attuale”.
L’ombra degli sversamenti illeciti
“Vogliamo – ha proseguito il presidente di Confagricoltura etnea – inoltre denunciare un fatto molto increscioso che diversi agricoltori dell’area ci hanno esposto: l’acqua accumulata durante il giorno nell’invaso, puntualmente la mattina successiva sparisce! Questo perché, a detta di essi, l’acqua durante la notte viene appositamente e illecitamente sversata nel fiume Simeto in modo tale da permettere ad alcune aziende agricole, in maniera del tutto illegale, di prelevare l’acqua dal fiume nelle ore notturne”.
“Nella piena consapevolezza che il problema della siccità è grave su tutto il territorio regionale – ha concluso Arcoria – riteniamo che sia necessaria una migliore e maggiore vigilanza con tutti i mezzi disponibili comprese le forze di pubblica sicurezza anche locali e dell’esercito, dell’area di Ponte Barca per evitare i prelievi illegali che avvengono lungo il corso del fiume Simeto e inoltre chiediamo che venga immessa regolarmente l’acqua accumulata, sul canale di quota 56 in modo tale da farla arrivare alle aziende agricole asservite dal Consorzio di Bonifica 9″.
Sventato lo sciopero degli agricoltori
Rubare l’acqua dall’invaso di Ponte Barca è un “pratica” che dura da tempo. Gli agricoltori catanesi avevano già espresso tutto il loro disappunto e da circa un mese il problema non si era più riproposto.
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“Nelle ultime settimane il problema si è ripresentato. L’acqua di giorno c’è, ma di notte sparisce – ha chiarito al Qds il presidente di Confagricoltura Catania Giosuè Arcoria -. Dopo questa denuncia attendiamo che il caso venga verificato effettivamente da chi di competenza. L’acqua del fiume Simeto è poca. Stamani a Ponte Barce c’erano degli agricoltori pronti a scioperare e che siamo riusciti a fermare nonostante la crisi idrica diventi giorno dopo giorno sempre più drammatica“.
Immagine di repertorio