Nonostante il divieto emanato dal sindaco Basile per la balneazione nei due chilometri di costa che dalla fontana di Paradiso arrivano al Trocadero, i bagnanti preferiscono potersi tuffare comunque nelle acque dello Stretto.
È stata trovata la perdita che ha portato all’interdizione della balneabilità da lunedì scorso nelle acque antistanti il mare della riviera Nord di Messina. La perdita è stata trovata dall’AMAM alle spalle di un lido situato sulla litoranea. Sul luogo è intervenuta anche la Polizia Municipale, che ha apposto i sigilli alla perdita e sequestrato la condotta per effettuare tutte le indagini di rito e configurare i possibili reati ambientali commessi.
Il comportamento dei bagnanti
Nel frattempo, però, tutto è proseguito nel corso della settimana come se nulla fosse successo, perché l’estate e il caldo non possono che essere fronteggiati ugualmente con un tuffo a mare. Pazienza se risultato inquinato e interdetto alla balneazione per oltre due chilometri di costa tra la fontana di Paradiso e Contemplazione. Deve essere più o meno stato questo il pensiero comune delle centinaia di bagnanti che non hanno rinunciato a entrare in acqua nonostante l’ordinanza del sindaco Basile.
I controlli delle acque
Il divieto continuerà a permanere in attesa del risultato delle analisi dei campioni prelevati nelle blu acque dello Stretto, ma che non potranno mostrare risultati diversi in presenza di uno sgorgo fognario che è stato sigillato fisicamente solo nella tarda mattinata di oggi dai tecnici AMAM. Lunedì pomeriggio il sindaco Basile aveva firmato l’ordinanza per via dei risultati presentati su alcuni rilevamenti effettuati a campione nel tratto di costa interessato. Presenza, oltre i limiti consentiti, dei batteri di Enterococco ed Escherichia Coli: questo il verdetto delle analisi, con l’allarme lanciato dal Portale Acque del Ministero della Salute.
Per il tratto interessato dal provvedimento, l’ultima rilevazione è stata effettuata il 23 luglio scorso all’altezza della salita Fondelle e Canale. Sul posto i tecnici Amam stanno scandagliando tutta la costa alla ricerca della perdita fognaria che ha causato l’inquinamento.
Gestori dei lidi in apprensione
Ma in apprensione restano soprattutto i gestori dei lidi situati lungo la litoranea che, a fronte delle irrisorie spese di concessione, rivedono in luglio e agosto i mesi dagli affari d’oro. Ancora incertezza sulle indicazioni da fornire ai clienti, con l’acqua che tornerà balneabile solo se le indicazioni provenienti dall’Azienda sanitaria provinciale scongiureranno il rischio di infezioni per la popolazione. Con i messinesi che però preferiscono ancora una volta girarsi dall’altra parte e non rinunciare al loro mare d’agosto. Appena due settimane fa una situazione simile si era verificata a Rometta, con il divieto di balneazione per un tratto di mare di 400 metri. Anche in quel caso, a superare i limiti consentiti erano stati gli Enterococchi.