Nella città del Gattopardo la candidatura nell'ambito del percorso dei Borghi Genius Loci De.Co.
Santa Margherita Belice è uno dei comuni siciliani che ha adottato, con delibera di giunta, il percorso Borgo Genius Loci De.Co., un percorso culturale composto da 12 step per la promozione delle Siringate, gustosi dolcetti identitari che piacevano tanto alla principessa Filangeri che a Santa Margherita di Belice era trattata da tutti come una “regina”. Prossimo obiettivo sarà quello di eleggere la Tavola del Gattopardo Ambasciatrice dell’Identità Territoriale.
Nella città del Gattopardo si svolge da quasi vent’anni un evento internazionale culturale e di promozione dell’identità territoriale. Quest’anno nel momento conclusivo si è tenuto un proloquio per la candidatura de “La tavola del Gattopardo Ambasciatrice dell’Identità Territoriale” nell’ambito del percorso dei Borghi Genius Loci De.Co.
Santa Margherita di Belice, obiettivo “La tavola del Gattopardo Ambasciatrice dell’Identità Territoriale”
Al proloquio, condotto da Nino Graziano Luca, hanno preso parte Debora Ciaccio, assessore alla Cultura di Santa Margherita Belice; Erina Montalbano, presidente Pro Loco “Gattopardo Belìce” di Santa Margherita di Belice; e Nino Sutera, coordinatore dei Borghi GeniusLoci De.Co.
Il percorso, ideato dalla Libera Università Rurale Saperi&Sapori Onlus, prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità (intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa da condividere con il territorio e per il territorio.
Territorio, prodotti e identità
“Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: ‘Attraverso la De.Co. il “prodotto” del Territorio acquista una sua identità'”.
Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo. Il genius loci mentre è il territorio della memoria, il nostro patrimonio, il valore più profondo della cultura mediterranea ed europea, ed è l’unico anticorpo che abbiamo rispetto alla cultura dell’ indefinito globale”, afferma Nino Sutera.