La "firma galeotta" e l'ennesimo caso nella sanità siciliana: il commento.
Esculapio era il nome latino di Asclepio, dio greco della medicina. Una volta risiedeva sull’isola tiberina, sul Tevere, e dal suo culto è sorto un ospedale ancora funzionante. Ma pare che si sia trasferito, forse per il clima di Mondello, a Palermo, e qui compie miracoli prodigiosi, come quello dell’ubiquità. L’accaduto è presto detto. Si son tenute a Palermo le elezioni dell’Ordine dei medici, oltre 10.000 iscritti, più dei regionali, governato da trent’anni dalla stessa persona, un noto dermatologo palermitano. In Sicilia tutto è potere, anche un’elezione condominiale diventa un luogo dove esercitare il “potere”, il vero viagra dei siciliani, visto che “comandare è meglio che fottere“.
A Palermo una dottoressa si reca per votare al seggio, e trova che la persona in elenco prima di lei, con il suo stesso cognome, trattasi di suo fratello, ha votato. Ma qui la vicenda che sembra banale assurge a miracolo. Perché il di lei fratello era a Torino, e quindi non poteva aver votato. Da qui un parapiglia tra medici e sapienti, come diceva Bennato, perché alcuni, forse quelli della lista “Rinnovare”, dopo trent’anni dello stesso presidente, non ci vedono chiaro. Da scienziati non credono ai miracoli, bensì ai carabinieri che intervengono sospendendo le votazioni. I militari confusi tra Religione e Scienza, per non sapere, come si suol dire, né leggere né scrivere, sequestrano urne e verbali e addio elezioni.
Tutto, come sempre in Italia, sarà rimesso a un giudice, non di Berlino e nemmeno di Torino. L’Ordine di Palermo, per il tramite del suo Presidente, era finito già qualche mese fa in una vicenda disdicevole a dir poco. Dava accreditamento professionale a una fantomatica Università Bosniaca, la Jean Monnet, solo che che si trattava di una truffa dove son finiti dentro tanti aspiranti alle professioni sanitarie, che sborsavano tanti soldi poi finiti in conti esteri.
La Sanità siciliana è praticamente un furore di attività immaginifiche, pertanto i pazienti, essendo i medici troppo occupati tra elezioni, concorsi, titoli, crediti, attività formative e ricerche da Premio Nobel, sono costretti ad emigrare al Nord per farsi curare. La curva della migrazione sanitaria sta salendo con trend vertiginosi, da cui il detto siciliano che il miglior medico è l’aereo. Se ne trovi uno, perché anche questi, come I medici scarseggiano. L’Assessorato alla Sanità, negli obiettivi dei nuovi direttori generali degli ospedali, pena la remissione dall’incarico, ha messo la riduzione delle liste di attesa. Finora lo hanno parzialmente fatto ricorrendo ai privati, dietro ovvio compenso, ora i Direttori dovrebbero trasformarsi in Dittatori, e ottenere prestazioni ultronee da medici in parte rari, in parte distratti da altre occupazioni.
Difficile che ci riescano, forse dovrebbero andare in pellegrinaggio all’isola Tiberina a implorare Esculapio.
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