Cane di un'insegnante ucciso nelle campagne di Racalmuto

Orrore in Sicilia, cane di un’insegnante ucciso brutalmente: è “caccia” al responsabile

Orrore in Sicilia, cane di un’insegnante ucciso brutalmente: è “caccia” al responsabile

Redazione  |
venerdì 11 Ottobre 2024

La docente denuncia sui social l'orribile fine del proprio amico a quattro zampe e le associazioni animaliste si battono per avere giustizia per Lucio.

Un cane, Lucio, un trovatello cresciuto con amore da un’insegnante e poi ucciso brutalmente con un colpo d’arma da fuoco: una vicenda di violenza sugli animali che ha sconvolto la comunità di Racalmuto, in provincia di Agrigento.

Il caso ha scatenato la reazione dell’AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente), che ora chiede giustizia per la povera vittima a quattro zampe.

Cane di un’insegnante ucciso nelle campagne di Racalmuto

A denunciare l’episodio è stata la stessa proprietaria e fedele amica del povero Lucio, l’insegnante Paola Sardo, che sui social scrive: “Viviamo in un paese ‘straordinario’, già il paese della ‘ragione’ già…ma spiegatemi qual è la ragione per la quale un cane, un dolcissimo cane, un cane che non ha mai aggredito nessuno, un cane di cui nessuno si è mai, e dico mai, lamentato, debba morire per mani di uno schifoso individuo, (perché solo così lo posso definire). Uno schifoso individuo che ha deciso di prendere in mano la sua arma e ha volontariamente deciso di utilizzarla contro il mio cane. Sì, individuo schifoso, quello a cui hai sparato era il mio cane”.

E, dopo aver visto il suo cane ucciso, commenta ancora: “È un fatto gravissimo! Stiamo molto attenti”.

Nessun movente

Perché il cane sia stato ucciso è un vero e proprio mistero: non c’è alcun movente che giustifichi una simile violenza. Secondo una prima ricostruzione, qualcuno avrebbe deciso semplicemente di esplodere un colpo d’arma da fuoco contro il docile animale. L’Associazione italiana difesa animali e ambiente ha espresso l’intenzione di inviare una denuncia alla Procura di Agrigento per animalicidio e metterà una taglia di 3.000 euro per chiunque riesca a individuare il responsabile. I cittadini che abbiano informazioni utili sono stati invitati anche a parlare con i carabinieri.

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Immagine di repertorio

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